Umbria

Sì commissione a delibera Giunta su monetizzazione energia

A spiegare il documento era stato l'assessore regionale Morroni

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 19 LUG - Con cinque voti favorevoli dei commissari di maggioranza (Mancini Castellari, Puletti, Rondini-Lega, Pastorelli-FI) e tre contrari (Bianconi-Misto, Bettarelli-Pd, De Luca-M5S) la Seconda commissione consiliare regionale, presieduta da Valerio Mancini, ha espresso parere positivo sulla delibera della Giunta regionale concernente la "Monetizzazione integrale dell'energia da cedere gratuitamente e modalità di calcolo della componente variabile del canone di concessione per le grandi derivazioni idroelettriche".
    A spiegare dettagliatamente il documento - ricorda un comunicato della Regione - era stato, la settimana scorsa, l'assessore all'ambiente e vice presidente della Giunta, Roberto Morroni. In sostanza - si ricorda nella nota di Palazzo Cesaroni -, viene stabilita, attraverso la delibera dell'Esecutivo regionale, la monetizzazione integrale dell'energia elettrica da fornire annualmente e gratuitamente alla Regione Umbria nella misura di 220 KW/h per ogni KW di potenza nominale media di concessione. La percentuale dei ricavi da usare come base per il calcolo della componente variabile del canone sarà pari al 2,5 per cento (tale valore potrà essere modificato negli anni a seguire). I concessionari di grande derivazione idroelettrica, i cui impianti siano direttamente connessi a unità di consumo diverse dai servizi ausiliari, dovranno comunicare al servizio regionale competente, entro il 28 febbraio, per ogni unità di produzione, i dati misura dell'energia elettrica prodotta nell'anno precedente al netto della sola energia necessaria per i servizi ausiliari di autoconsumo.
    Nella dichiarazione di voto, Thomas De Luca (M5S) si è detto "assolutamente contrario" sul contenuto dell'atto "perché si tratta dell'ennesimo regalo alle multinazionali dell'idroelettrico a discapito dei cittadini". "La delibera dispone la monetizzazione integrale senza specificare alcuna destinazione - ha detto -. La Giunta propone che la percentuale dei ricavi da usare come base per il calcolo della componente variabile del canone sia pari al 2,5 per cento, cioè la soglia minima prevista dalla legge, un inspiegabile, ennesimo regalo ad Enel che con lo sfruttamento delle risorse idriche del territorio fattura ricavi da centinaia di milioni di euro ogni anno lasciando poco più che le briciole ai territori. È infine inaccettabile il silenzio del Comune di Terni".
    Vincenzo Bianconi (Misto) e Michele Bettarelli (Pd) hanno espresso condivisione su quanto affermato da De Luca. "Parliamo di un gestore - ha detto Bianconi - che ha totalizzato e totalizza centinaia di milioni di utili che non andrebbe assolutamente in difficoltà se si aumentasse la percentuale minima del 2,5 per cento della componente variabile del canone".
    Il presidente Mancini ha sottolineato "la bontà del provvedimento, legato alla legge regionale voluta e promossa dalla Lega che norma questa materia e dà maggiori risorse al territorio". "Esse sono particolarmente consistenti ed allargate a comuni e territori che prima della legge non erano previsti - ha detto -. Con la monetizzazione sarà possibile anche finanziare leggi. Togliamo quindi qualcosa ai grandi concessionari per distribuirlo ai cittadini". (ANSA).
   

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