(ANSA) - PERUGIA, 26 LUG - L'Assemblea legislativa ha approvato con i 13 voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza, uno contrario (Thomas De Luca-M5s) e un astenuto (Michele Bettarelli-Pd) la proposta di legge "Norme di organizzazione territoriale del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti - Soppressione degli Ambiti territoriali integrati", presentata dal consigliere Daniele Carissimi nel 2021 e sottoscritta da tutti gli allora componenti del gruppo Lega (Francesca Peppucci, Daniele Nicchi, Valerio Mancini, Eugenio Rondini, Paola Fioroni e Stefano Pastorelli).
Illustrando l'atto in Aula, Daniele Nicchi, presidente della prima Commissione, ha evidenziato che "la legge detta norme relative alla regolazione dei servizi pubblici ambientali ed in particolare all'organizzazione territoriale del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti, fermo restando quanto previsto dalle norme di pianificazione del settore".
"Quanto oggi auspico andremo ad approvare rappresenta una riforma identitaria di questa legislatura" ha sostenuto Daniele Carissimi, Lega, relatore di maggioranza. "Oggi più che mai - ha aggiunto -, questi sono temi di estrema attualità, a cui occorre guardare con competenza per coglierne le disfunzioni e le contraddizioni al fine ultimo di perseguire obiettivi funzionali ed organizzativi di due settori centrali fermi a norme vecchie e desuete. Riforme come queste normalmente nascono negli assessorati e non in Consiglio, dobbiamo quindi considerarlo un vanto noi consiglieri perché il lavoro è stato unico, profondo e innovativo. La complessità di un progetto come questo risiede infatti nella necessità di coniugare gli aspetti tecnici e di notevole specificità, con una visione 'alta' della loro gestione. Inizialmente, come saprete, la volontà era quella di apportare cambiamenti radicali alla l.r. 11/2013, abrogandola e sostituendola integralmente. Al momento della presentazione, nel 2021, era stata condotta un'approfondita analisi del quadro normativo e regolatorio esistente, al termine del quale erano emerse una serie di criticità ritenute superabili solo tramite una complessiva revisione della norma vigente dopo l'audizione di tutti i soggetti coinvolti: Assessorato all'ambiente, Arpa, Auri, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e sindacati. La pandemia da Covid-19, la crisi energetica e lo scoppio di conflitti internazionali hanno inciso significativamente anche sui modelli di erogazione dei servizi pubblici; d'accordo con gli stakeholders si è scelta una riforma meno impattante nella continuità della governance consolidata attraverso interventi puntuali sull'impianto esistente. A fronte di ciò ho dunque ritenuto più opportuno abbandonare l'idea di una revisione integrale in favore di un approccio basato sull'introduzione progressiva delle necessarie modifiche alla normativa vigente, partendo dagli aspetti più urgenti e bisognosi di intervento. I principali ambiti su cui interviene la proposta di legge sono sostanzialmente tre; l'ambito di applicazione della legge 11/2013 e ad inserire tra i principi che devono guidare la Regione e gli altri soggetti pubblici nell'esercizio delle loro funzioni attribuite in materia di gestione integrata dei rifiuti quello della prossimità, sostenibilità, proporzionalità, di responsabilità, di cooperazione, di trasparenza e di pareggio di bilancio. Non è secondaria l'introduzione del principio del Do No Significant Harm (DNSH) recentemente introdotto a livello europeo per ridurre l'impatto delle attività svolte sulle principali matrici ambientali, utile a promuovere lo sviluppo sostenibile. Questa proposta di legge chiarisce che i costi di funzionamento dell'Auri sono in quota parte a carico del Sii e del Sgir nel rispetto della normativa vigente e che le deliberazioni di Auri sono validamente assunte negli organi della stessa senza necessità di deliberazioni, preventive o successive, da parte degli organi degli Enti locali, al fine di snellire gli iter decisionali e consentire alla stessa di operare in modo più efficiente. Vengono previsti tra gli organi indispensabili di Auri a livello normativo primario la figura del direttore, specificandone le funzioni e le prerogative; vengono ampliati i poteri e le funzioni del Consiglio direttivo, al quale viene attribuito il compito, tra l'altro, di adottare il bilancio, programmazione dell'attività, piano d'ambito; provvedere alla ricognizione delle infrastrutture presenti nel territorio regionale, all'affidamento della gestione dei due servizi nel rispetto di quanto stabilito nei documenti di programmazione regionale, anche in termini di flussi di rifiuti conferibili e della normativa nazionale nel frattempo modificatasi con l'avvento delle competenze regolatorie di Arera. Quanto all'Assemblea, propone che alla stessa spetti l'approvazione del piano d'Ambito, del bilancio, del regolamento di organizzazione predisposto dal Consiglio direttivo, dello schema di Statuto, i piani finanziari, dei servizi, modalità di gestione e l'entità delle indennità. Infine, sotto il profilo organizzativo, la proposta di legge fornisce specifiche indicazioni circa le modalità di assunzione del personale di Auri, rendendole più semplici e funzionali, nella scia di quanto già deliberato dalla Giunta e confermato dall'Assemblea legislativa con legge". “All’interno del percorso legislativo congiunto tra la prima e seconda Commissione avevamo fatto un lavoro assolutamente costruttivo sulla legge 929, fatto all’unanimità e con un cambio di paradigma, di struttura che avevamo accolto favorevolmente anche in virtù di una auspicabile idea migliorativa all’interno dell’Aula" ha detto Thomas De Luca, M5s, relatore di minoranza. "Percorso poi interrotto - ha proseguito - quando in Commissione ci siamo ritrovati con la legge 929 incagliata e morta, dall’altra parte invece la legge 930 che era rimasta più lenta, ha visto invece un’accelerazione improvvisa e con un voto immediato. L’auspicio era arrivare in Aula con una votazione contestuale. Ci sono punti assolutamente condivisibili anche all’interno di questa legge, intervenuti anche con emendamenti prodotti in fase successiva. Questa è una legge che interviene in maniera strutturale sul sistema di governance. La ratio giusta con la quale questa Assemblea avrebbe dovuto approcciare il tema dei rifiuti, delle risorse idriche era ragionare sul quadro normativo di riferimento, avviare quindi il percorso di pianificazione e ragionare poi sugli atti conseguenti, invece è stato fatto il percorso opposto. Oggi ci ritroviamo ad avere un avviso pubblicato per manifestazione di interesse per la costruzione del nuovo termovalorizzatore senza aver fatto il piano d’ambito. Si procrastina l’adozione del piano d’ambito addirittura al 2027. Ci ritroviamo un frullatore con piano dei rifiuti, organizzazione sistema governance, avviso per manifestazione di interesse per inceneritore e piano d’ambito. Questo porterà gravi criticità. Avete fatto un piano rifiuti costruito all’interno di un equilibrio che prevedeva l’impiantistica per la chiusura del ciclo. La scelta unilaterale da parte di Auri è stata quella di prolungare il tempo di entrata in funzione del termovalorizzatore dal 31 dicembre 2027 al 1 agosto 2029, ma il sistema si regge sull’entrata in funzione dell’impianto al 2027. La capienza residua delle discariche dopo l’ampliamento di un milione di tonnellate verrà consumata, dal momento in cui entra in funzione l’impianto (2029) in due giorni. Il piano d’ambito avrebbe dovuto vincolare l’aspetto economico, incidenza ambientale e teleriscaldamento. All’interno del bando non c’è alcun vincolo a rimanere in aderenza ai costi previsti nel piano dei rifiuti”. “Abbiamo firmato e approvato molte leggi importanti - ha ricordato Valerio Mancini (Lega) -, come quella che stiamo discutendo. Porremo attenzione anche ad altri argomenti su cui la Giunta tarda ad intervenire, come il Piano trasporti. Oggi chiudiamo un altro tassello, quello dei rifiuti, che qualifica il lavoro della Giunta, degli assessori e di tutti i consiglieri regionali. Non contano eventuali incomprensioni, ma conta l’attuazione di un programma attraverso l’approvazione di atti importanti come questo”. “Gli aspetti positivi di cui ho parlato nella mia relazione vengono ora cancellati con un emendamento presentato dalla Giunta. Sono esterrefatto" ha quindi sottolineato De Luca. "Il mantenimento delle quattro sedi ex Ati - ha proseguito - sembra in contraddizione con lo spirito stesso della legge. Inoltre si prevede di estendere gli indennizzi anche ai Comuni limitrofi a quello che ospita l’inceneritore: ma se esso è a impatto zero, perché indennizzarli? Sembra un modo di comportare la disponibilità di qualche piccolo comune ad ospitare l’impianto. Voterò contro questo testo”. Approvati tre emendamenti, due presentati dalla Giunta regionale e uno dal consigliere Mancini. Il primo emendamento, presentato dall’assessore Morroni, è di natura tecnica: sopprime il comma 3 dell’art. 1 in quanto contiene principi già indicati dalla normativa statale ed europea; quello proposto dal consigliere Mancini consente di mantenere l’attuale articolazione organizzativa, in quattro sedi, dell’Auri; l’ultimo, sempre a firma Morroni, riallinea al Piano rifiuti approvato dall’Aula la questione degli indennizzi, dovuti anche ai comuni confinanti a quelli sede di tutti gli impianti finalizzati alla gestione dei rifiuti e non solo per gli impianti medesimi.
Assemblea approva proposta legge soppressione degli Ambiti
Con norme di organizzazione servizio idrico e dei rifiuti