Umbria

Approvato il sistema integrato di istruzione per l'infanzia

Linee di indirizzo triennali educazione fino a sei anni di età

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 10 SET - L'Assemblea legislativa dell'Umbria, con 13 voti favorevoli (Lega, FdI, Forza Italia, Patto civico) e sette astenuti (Pd, M5S, misto), ha approvato le "Linee di indirizzo triennali 2024/2026 per il sistema integrato di educazione e istruzione per l'infanzia fino a sei anni di età".
    Illustrando l'atto in Aula, la consigliera Elena Proietti Trotti (Fdi - presidente della Terza commissione) ha detto che "le linee di indirizzo attuano la legge regionale '13/2023' con la quale la Regione, adeguandosi alla normativa nazionale, sostiene il sistema dei servizi integrati all'infanzia fino a sei anni di età. In questo modo si vuole governare e consolidare quel processo di integrazione, avviato in via sperimentale a partire dal 2018, tra i sistemi socio educativi per la prima infanzia, fino a tre anni di età, e la scuola dell'infanzia, con cui si avvia il primo ciclo di istruzione. Si tratta di un approccio fortemente innovativo che promuove l'integrazione tra due sistemi tradizionalmente separati tra loro e con riferimenti istituzionali diversi. Le linee guida individuano come obiettivi e strategie lo sviluppo e la qualificazione dell'offerta dei servizi, i livelli essenziali di qualità e di organizzazione dei servizi, la partecipazione attiva ed informata delle famiglie, l'accompagnamento all'accreditamento dei servizi, la formazione del personale educatore e insegnante, la promozione dei poli per l'infanzia. In questo processo proprio lo sviluppo dei poli per l'infanzia rappresenterà un'esperienza simbolo dell'integrazione tra le due tipologie di servizi, destinata a maturare le buone pratiche sperimentate, arrivando a contaminare l'intero sistema territoriale dei servizi, pur nel rispetto delle singole specificità territoriali".
    "Il rapporto Istat 2023 sui servizi educativi alla prima infanzia per il 2021/22, rispetto ai residenti per quella fascia di età - ha spiegato, secondo quanto riferisce un comunicato della Regione - mette in evidenza il primato dell'Umbria, con un livello di copertura del 43,7%, rispetto al dato nazionale (28%). Un risultato che la pone davanti ad Emilia Romagna, Valle d'Aosta e Provincia di Trento. La situazione demografica umbra vede un calo delle nascite nel 2023 del 3,4% rispetto all'anno precedente, con un numero medio di figli per donna di 1,1. Il tasso di natalità ogni mille residenti è di 5,6. L'offerta di servizi rivolti alla fascia di età 0-3 anni è principalmente quella dei nidi d'infanzia che rappresentano il 67% del totale dei servizi educativi offerti a livello regionale per una percentuale di iscritti dell'82,2%. Il 40,1% dei nidi è pubblico ed accoglie il 46,6% della popolazione 0-3 che usufruisce del servizio, mentre i nidi privati accolgono il restante 53,4%. Un ruolo importante è rappresentato anche dalle sezioni primavera pari all'11,2% dei servizi complessivi offerti a livello regionale e al 6,4% dei beneficiari dei servizi".
    Per Paola Fioroni (Lega), "questo è un atto realmente significativo per il nostro sistema di istruzione 0-6. Le risorse dedicate a questo tema sono un investimento e non una spesa, servono a creare coesione sociale. Il servizio per l'infanzia umbro ha un livello ottimo non da ora, però c'è la necessità di adeguare quantità e qualità, anche grazie al percorso ora consolidato di formazione degli operatori 0-6. Bene anche l'attenzione all'accreditamento che permette di avere un livello di qualità uniforme ed omogeneo. Altro elemento positivo è la partecipazione della famiglia, parte essenziale della comunità educante. Viene finalmente inserita e prevista la possibilità di dare sostegno ai bambini con disabilità nella fascia 0-3. Un punto essenziale che permette di dare una risposta adeguata anche in questa fascia di età, un contributo di civiltà nella nostra regione, una delle cifre più importanti che questo atto dà al nostro sistema educativo".
    Michele Bettarelli (Pd), annunciando l'astensione, ha osservato che "l'atto ha molti elementi positivi ma restano alcune criticità che non lo rendono votabile. Si tratta di un argomento importante ed è giusto che la Regione lo disciplini e ci metta le risorse. Però un governo che chiede ai comuni una programmazione triennale e poi mette risorse annuali crea comunque delle difficoltà. Inoltre a livello centrale ci sono stati dei tagli. Su questo i comuni soffrono. Serve sollecitare il Governo affinché le risorse ci siano e su base triennale".
    Secondo l'assessore Paola Agabiti, "quanto fatto da questa Giunta per il sostegno alle famiglie non ha precedenti. Le risorse stanziate dalla Regione in bilancio e grazie ad altri strumenti messi in campo in questi anni ci sono e sono evidenti, dai sostegni erogati alle famiglie per il pagamento delle mense al rimborso delle rette. E questo impegno ci sarà per tutto il settennato dei fondi europei, che prosegue fino al 2027 per sostenere famiglie e giovani. Lo stiamo facendo, cosa che purtroppo non è mai accaduto in passato". (ANSA).
   

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