Umbria

Assemblea Umbria approva la 'legge sulla famiglia'

Voto favorevole di Lega, FdI, FI, Patto civico e Porzi-Misto

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 17 SET - L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a maggioranza la proposta di legge "Integrazioni e modificazioni al testo unico sanità e servizi sociali", a firma Paola Fioroni (Lega), Stefano Pastorelli (FI), Elisa Peppucci, Daniele Carissimi, Eugenio Rondini, Valerio Mancini, Daniele Nicchi (Lega), Eleonora Pace (FdI) e Andrea Fora (Patto civico). La cosiddetta "Legge sulla Famiglia".
    Alle relazioni di maggioranza e minoranza hanno fatto seguito gli interventi dei consiglieri Fora (Patto civico), Thomas De Luca (M5s), Simona Meloni (Pd), Pastorelli (FI), Fioroni (Lega), Donatella Porzi (Misto), Vincenzo Bianconi (Misto), Elena Proietti Trotti (FdI), Carissimi (Lega), Pace (FdI), Mancini (Lega) e Donatella Tesei (presidente Giunta), a cui è seguito il voto sulla legge: 15 sì (Lega, FdI, FI, Patto civico, Porzi-Misto).
    Non hanno partecipato al voto tre consiglieri (Michele Bettarelli e Simona Meloni - Pd, De Luca - M5s). Astenuto Bianconi-Misto.
    L'Aula ha anche approvato all'unanimità due emendamenti presentati da Andrea Fora (Patto civico) e ne ha respinti a maggioranza 11 di Pd, M5s e Misto.

"Questa legge - ha detto Fora, secondo quanto riporta l'ufficio stampa di Palazzo Cesaroni - rappresenta un momento importante per l’Umbria e che personalmente attendevo da tempo. Stiamo provando a scrivere parole importanti sul futuro di una regione oggi tra le più ‘vecchie’ d’Italia e con un tasso di natalità tra i più bassi a livello nazionale. È una legge su cui si è discusso e ci si è confrontati ampiamente e fatico ad individuare in essa contenuti ideologici come è stato affermato già in Aula. Si tratta di una legge che rispetta quanto scritto nella Costituzione italiana e nello Statuto regionale, impostata sui valori della famiglia. Non prevede negazione di diritti a nessuno, anzi, come giustamente è stato fatto, quando si interviene legislativamente su una materia come questa, e come è stato fatto, i diritti sono aumentati e non tolti. Non riesco a capire quali sarebbero i passaggi ambigui ed ideologici contenuti nel testo. La legge sostiene con forza e chiarezza la famiglia e la natalità. E proprio quello della natalità la Cgil individua come problema di carattere economico e su cui l’Umbria si gioca il futuro. L’iter di questa legge è partito quattro anni fa. Nel 2020 presentai io la prima proposta di legge sulla famiglia, natalità e welfare. Pochi mesi dopo fu Paola Fioroni ed il gruppo Lega a mettere in campo una iniziativa legislativa che andava sostanzialmente nella mia direzione. Noi siamo poco interessati alle bandierine ed oggi sono felice che si chiuda, dopo quattro anni, il cerchio. Ai cittadini interessa capire i cambiamenti migliorativi grazie a questa nuova normativa. Auspico che oggi, in quest’Aula ci possiamo concentrare su fatti concreti e non su richiami lessicali o ideologici. I 30 milioni di euro previsti verranno utilizzati per fatti concreti, a sostegno della natalità, delle mamme affinché possano conciliare la vita lavorativa con quella familiare, per le giovani coppie e per l’acquisto della prima casa, per le famiglie adottive e quelle monogenitoriali con bambini orfani. Con questa legge si rendono strutturali risorse utili per le famiglie nel programmare la propria vita e si interviene in contrasto all’inverno demografico. All’interno vengono evidenziati valori sociali ed economici prima ancora che etici e morali. Importanti e centri per le famiglie, dove viene promossa la genitorialità ed il ruolo sociale della famiglia. Le donne potranno continuare a decidere della loro vita grazie ad una legge di 40 anni fa. Non viene ristretto alcun diritto. La priorità rimane quella di favorire le famiglie e la natalità. Lo scopo non è contrastare i diritti delle donne, ma promuovere azioni a sostegno della famiglia e della natalità. Con questa legge l’Umbria diventa regione ancor più amica delle famiglie dove la solidarietà e la coesione sociale rappresentano un vero e proprio pilastro. Oggi facciamo un passo molto importante e lo facciamo nella direzione giusta”. “Sono sposato in chiesa, ho due figli, ma non sento alcun bisogno di affermare, di togliere o sminuire la presenza di altre persone che fanno scelte diverse per affermare la mia identità" ha sottolineato De Luca. "Non ho bisogno di restringere la libertà degli altri per poter manifestare la mia - ha aggiunto -, che esercito nella piena convinzione. Chi più spesso si pone sul pulpito per poter giudicare gli altri e si pone in una posizione di discriminazione poi è solitamente quello che prima la subisce. Nell’articolo 2 che definisce sostanzialmente il concetto di famiglia affermiamo anche che la separazione o il divorzio rappresentano ostacoli da dover rimuovere e superare, andando così a comprimere la propria sfera di libertà individuale, progetto di vita. Chiedo: da rimuovere anche in casi di violenza o abusi anche di tipo psicologico? La politica, come con l’articolo 6, entra all’interno delle sfere che attengono solo ed esclusivamente alla tutela del minore e riguardano decisioni prese da giudici minorili. Con questa legge viene affermato un principio totalmente indebito. La politica regionale, su questo tema, commette un’invasione di campo inaccettabile. Quando si parla di inverno demografico, il primo dato da controllare riguarda i moltissimi giovani costretti ad emigrare perché qui non trovano opportunità e speranza di lavoro e quindi di costruzione di un progetto di vita. Quando un giovane decide di mettere su famiglia non lo fa in virtù di un bonus bebè per i primi 12 mesi di vita, ma vuole avere certezze sul poter garantire ai figli l’istruzione ed un mantenimento adeguato. Quando parlate di decrescita demografica dovreste guardare a quanto accade nelle aree interne, su cui, in questa legislatura, non avete spostato una virgola. Le politiche sulla contraccezione vengono considerate una fase superata, ma poi ci accorgiamo che le malattie sessualmente trasmissibili rappresentano una situazione importante anche in Umbria. Viene fatta un’invasione di campo inaccettabile anche entrando con associazioni in una sfera che attiene la libera scelta della donna e dell’individuo. Sul fattore famiglie noto una cosa inconcepibile: l’introduzione del criterio preferenziale collegato all’anzianità di residenza nella regione. Si tratta semplicemente di propaganda leghista. In quest’Aula più volte ho denunciato situazioni di famiglie con gravissime disabilità e che vedevano cancellata la propria vita per assistere la notte i propri familiari e di giorno recarsi al lavoro. Anche queste persone hanno il diritto alla ‘felicità’. Il mio non sarà un voto contrario sotto il profilo ideologico. Ideologico è il contenuto degli articoli che compongono la legge. Oggi prendetevi questo feticcio elettorale che noi provvederemo poi a cancellare”. “Presenteremo sette emendamenti" ha annunciato Simona Meloni. "Come mai - ha aggiunto - arriviamo alla legge sulla famiglia solo ora, a un mese e mezzo dal voto? Dove eravate in questi 5 anni in cui noi abbiamo fatto la battaglia per la famiglia? A luglio abbiamo presentato 14 ordini del giorno e 10 emendamenti a tutela di giovani e donne, contro la violenza sulle donne, per il sostegno alle donne che non lavorano, per le donne caregiver. Apprezziamo i passi avanti fatti rispetto al primo testo che avete presentato. Avete completamente riscritto questa legge grazie alle audizioni che noi abbiamo voluto, agli spunti delle associazioni. Ma non è bastato. Per questo noi cercheremo di cambiarla con i nostri emendamenti per correggere le discrepanze e le crepe. È vero, è migliorata rispetto alla legge Pillon, prevede un grosso investimento economico e suona strano che arrivi dopo 5 anni. Ma riteniamo che ci siano ancora dei passi in avanti da fare. In questi anni avete avuto un approccio ideologico. Bisogna partire da dove eravamo. Grazie ai governi precedenti abbiamo avuto leggi a favore delle famiglie e delle donne. Gli emendamenti che abbiamo presentato cercano di stabilire un livello di realtà e di necessità per la nostra regione. Tutte le nostre proposte sono state ignorate in questa aula. Citando il cardinal Zuppi, l’importante è volersi bene al di là della sigla giuridica. Visto l’importanza che dite di dare alla famiglia ci aspettavamo che questa legge sarebbe stato meglio discuterla al secondo e al terzo anno, non un mese e mezzo prima delle elezioni”. Per Stefano Pastorelli “oggi è un giorno di grande soddisfazione". "Questa legge - ha aggiunto - rappresenta un passo fondamentale per il futuro della nostra regione, frutto di un lavoro intenso e di una collaborazione proficua tra le diverse forze politiche. Questa legge pone al centro il nucleo fondamentale della società: la famiglia che è un pilastro della nostra comunità. Con questa legge promuoviamo la formazione di nuovi nuclei e favoriamo le nascite. Ci sono misure che tutelano la vita umana fin dal concepimento, sostengono la genitorialità adottiva e molto altro. Interventi essenziali come la promozione della cultura dell’infanzia, il rispetto dei diritti dei bambini, riconosce il valore del lavoro domestico e di cura. Principi alla base di una società coesa e solidale. Questa è una legge che mette a sistema una serie di misure di finanziamento come i contributi per l’accesso alle attività sportive, il sostegno alla natalità, con il grande impegno della presidente Tesei. C’è anche l’istituzione di un fondo regionale per orfani di entrambi i genitori. Tutte misure che rappresentano la sensibilità di questa amministrazione di centro destra. Avete avuto quattro anni di tempo per portare le vostre proposte in commissione ma è arrivato poco e niente. Criticate il tempo che ci abbiamo messo, ma il tempo. Il tempo è servito per trovare le misure e le economie per dare credibilità a questa legge. Questo è un risultato di cui possiamo essere tutti orgogliosi”. “Non è vero che il concetto di famiglia sia mutata rispetto alla legge vigente" ha detto Paola Fioroni. "All’Università - ha aggiunto - esiste un esame che si chiama Sociologia della famiglia, che non credo punti a discriminare. L’articolo su separazione e divorzio mira a salvaguardare i minori, non ad impedire che avvengano le separazioni avvengano. Questa non è una legge ideologica e ha l’obiettivo di tutelare i più fragili. Sull’interruzione di gravidanza, non abbiamo fatto altro che recepire quanto previsto dalla legge 194, dando una opportunità alle donne. Il Fattore famiglia non viene spostato dal bisogno: verrà sperimentato, come richiesto proprio dalle famiglie, per evitare le discriminazioni che possono nascere dal solo Isee. Il caregiver deve essere inserito nel progetto di vita della persona ed i livelli assistenziali di prestazione permetteranno di rispettare diritti e desideri delle persone. I servizi per l’infanzia, già molto presenti, verranno potenziati. Così come il contrasto alla dispersione scolastica. Ci sono voluti quattro anni perché portiamo in Aula una legge dotata di copertura finanziaria, con misure strutturali e organiche, e non un testo elettorale”. Porzi ha definito “positivi i 30 milioni per le famiglie". "Ma enfasi, toni e ridondanza - ha aggiunto - ne fanno un elemento di propaganda elettorale. Le audizioni con il pubblico in Aula, molte volte è stata richiesta e ottenuta in passato dal collega Mancini. Oggi invece questo nuovo testo non è stato partecipato. Se confrontiamo quanto viene scritto nella legge con la fotografia della nostra società scopriamo le emergenze della società umbra. Il sistema sanitario regionale soffre di carenze importanti che creano difficoltà grandi che pesano sui cittadini. Caregiver, disabili, persone fragili vivono condizioni critiche, con ricadute su tante famiglie. Dei ragazzi che vengono espulsi dai sistemi sociali che dovrebbero invece accoglierli non si occupa nessuno. Dietro gli stanziamenti c’è la presunzione di definire dove iniziano e finiscono i mondi della disabilità, del caregiving. La drammatica situazione umbra non cambierà con questi 30 milioni e con un testo che è stato cambiato all’ultimo minuto in vista della scadenza elettorale”. “Una buona legge per la famiglia serve all’Umbria" ha sostenuto Bianconi. "E per evitare questa contrapposizione - ha proseguito -, che ha i toni della campagna elettorale, doveva arrivare in questa aula almeno un paio di anni fa. Non serve lo schieramento contrapposto di curve da stadio. Mi domando perché non è avvenuta in un altro momento. Forse perché alle promesse elettorali non si sarebbe stati in grado di far seguire i fatti? Ci sono tanti aspetti positivi in questa legge, ma le iniziative devono essere sostenute economicamente in maniera adeguata. Ma se le risorse erano disponibili per i malati gravi e gravissimi allora non si spiega perché non sono state date alle famiglie. Ho presentato tre emendamenti che hanno l’obiettivo di sminare il dubbio che questa legge possa favorire alcune famiglie rispetto ad altre. Se non è questo l’intento che avete allora non avrete nessun problema ad accettare i miei emendamenti. Se li accetterete io voterò favorevole alla legge”. Per Elena Proietti Trotti “questa legge serviva". "Per la prima volta - ha affermato - ci sono 30 milioni di euro disponibili per le famiglie. Un testo che riguarda la totalità degli umbri ed è frutto di un percorso che parte da lontano. Di welfare questa giunta si occupa non da oggi con azioni per combattere la denatalità, in sostegno delle persone con disabilità, per aiutare le famiglie povere. Solo nel 2024 ci sono diversi interventi significativi in Umbria: uno dei più importanti è l’aumento dei fondi per le neo mamme, con 1.716 contributi da 1.200 euro a bambino elargiti. Noi agiamo, la minoranza ha presentato emendamenti che si occupano solo di grammatica e sintassi. Il fine ultimo di una amministrazione non sono provvedimenti elettorali, ma azioni che rimangono. Al coraggio delle idee deve corrispondere il coraggio delle azioni. Questa legge mette al centro la cura dei più fragili. Questa legge migliora le condizioni di chi sta peggio, considera la genitorialità un investimento per il futuro, non un privilegio. Noi vogliamo una regione che accompagni, che creda nelle persone, che punti sui giovani e sulla loro fame di futuro. Dobbiamo ripartire dalla sacralità di ogni essere umano”. Carissimi ha parlato di “dibattito che fa emergere concetti di famiglia diversi e apparentemente inconciliabili". "Appare sterile - ha aggiunto - il tentativo di imporsi. La legge prevede che la Regione promuova la natalità e la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Non credo che qualcuno possa opporsi a questi obiettivi. Così come alle misure per la natalità, la cura degli anziani e dei disabili, il diritto allo studio. Tutte misure che prima non c’erano. Con questa legge l’Umbria sarà migliore e non peggiore. Mi onoro di essere tra coloro che la approveranno”. “Abbiamo lavorato molto a questa legge e la sua complessità ha richiesto gli anni trascorsi prima del voto" ha affermato Pace. "Sono orgogliosa - ha proseguito - di aver sottoscritto e di votare questa legge. Che è un sasso nello stagno per far riflettere tutte le coscienze, anche quelle che si scagliano contro per pura contrapposizione politica. Ho trovato di cattivo gusto trascinare all’interno di quest'Aula dolorose vicende personali che hanno riguardato il presidente del Consiglio e la sua famiglia. Dispiace che anche la capogruppo Simona Meloni abbia voluto usarle come strumento di propaganda. E che Tommaso Bori si sia permesso di fare considerazioni fuori luogo. Difendo la laicità di questa norma, lasciando ad ognuno le proprie convinzioni religiose. Nel testo si affermano diritti che troppo spesso la logica del politicamente corretto ha messo da parte. Si tiene conto di una realtà in evoluzione e di un progressivo decadimento valoriale. La legge si fonda sulla solidarietà tra le classi sociali e sul capitale umano. Vogliamo aiutare le famiglie monogenitoriali, i minori e il sistema delle adozioni, da contrapporre alla maternità surrogata. Non conta se l’Umbria del 2050 avrà un saldo demografico positivo grazie all’immigrazione o ad un incremento della natalità. I dati sul futuro demografico ci prospettano un calo del 25% della popolazione con una crescita smisurata della necessità di assistenza. Stiamo cercando di invertire la rotta con politiche sociali con al centro la cultura della vita e la crescita consapevole. Questa legge è una goccia nel mare, ma una goccia preziosa”. Mancini, capogruppo della Lega, ha ricordato che il suo partito "ha voluto fortemente questa legge e difendo con forza il lavoro svolto". "Questa legge - ha evidenziato - rappresenta una importantissima sfida del nostro tempo, restituisce centralità alla famiglia in un periodo difficile condizionato, negli ultimi anni, da alcune emergenze, oltre che da politiche scellerate messe in campo dall’Europa che le hanno impoverite ed, in molti casi, messe in ginocchio. La famiglia rappresenta il luogo della cultura e dei legami sociali, ma ha bisogno di prospettive e speranza e noi, con questa legge, interveniamo in tal senso con misure concrete e di sostegno, con azioni politiche sistemiche che accompagnano le persone dalla nascita alla vecchiaia. La famiglia rappresenta un bene collettivo ed è la migliore collaboratrice, attraverso le associazioni territoriali, delle Istituzioni. Questa legge viene resa strutturale grazie alla disponibilità di 30 milioni di euro. Potevano essere di più se non avessimo trovato in dote i debiti delle Comunità Montane, del trasporto pubblico locale, oltre ai debiti lasciati verso attività private. 30 milioni che serviranno anche per mettere a sistema fondi utili per combattere la denatalità e lo spopolamento. Importante l’introduzione del ‘fattore famiglia’ quale strumento statistico. La famiglia è fondamentale, insieme alla scuola, per l’educazione. Vengono resi strutturali i bonus per la natalità. Valore sociale hanno le reti delle famiglie. Un milione 800mila euro vengono previsti per le giovani coppie e per l’acquisto della prima casa. Attraverso una legge in discussione in Commissione verrà favorito anche un turismo a misura di famiglia. L’Umbria è una regione solidale. Oggi se siamo qui a proporre una nuova legge è perché quella precedente del 2010 non ha camminato. La famiglia non deve essere un brand spendibile politicamente e questo non lo facciamo. Ho ascoltato oggi, in quest’Aula interventi prettamente ideologici che nulla hanno a che fare con lo spirito della legge. Anche il risparmio nel trasporto pubblico locale previsto per gli studenti è un aiuto per le loro famiglie, alcune anche di fuori regione che hanno scelto le nostre università per la formazione dei propri figli”. Dopo il dibattito sono stati approvati alcuni emendamenti: Fora: “Introduce la Valutazione dell’impatto familiare (VIF) per favorire l’adozione di misure e progetti migliori e più efficaci, procedura decisiva anche nella valutazione ex-post, per capire meglio cosa sia successo davvero alle famiglie. Si vuole introdurre la VIF per orientare le strategie complessive di governo al sostegno della famiglia, con particolare riguardo alla promozione della genitorialità e della natalità, in attuazione dei principi di equità sociale e sussidiarietà, con speciale riferimento alle famiglie in cui sono presenti persone con disabilità o in situazioni di disagio. Anche per estendere la valutazione d’impatto familiare alle politiche settoriali di loro competenza”; Fora “Aggiornare la clausola valutativa per tenere conto dei nuovi interventi introdotti con la legge. La Giunta deve trasmettere all’Assemblea legislativa una relazione annuale sullo stato di attuazione degli interventi per le famiglie che contenga dati e informazioni dettagliate anche relativamente agli interventi di sostegno alla natalità, al fondo regionale di solidarietà a favore degli orfani di entrambi i genitori, alle attività svolte dai centri famiglia e all’attuazione del fattore famiglia”. Sono stati invece respinti altri emendamenti: Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi, Bianconi: “In tutti gli articoli si sostituisca la parola ‘famiglia’ con ‘famiglie’, perché la società odierna ha imposto un cambiamento radicale: sono diverse le tipologie dei nuclei familiari sia per il progressivo invecchiamento della popolazione sia per una frammentazione globale delle relazioni. Si intende dare alla legge una visione moderna e più inclusiva che tenga conto di famiglie unipersonali, single, famiglie composte da un solo genitore e un figlio, famiglie ricostruite, formate successivamente a un precedente matrimonio, famiglie di fatto o unioni civili, conviventi non sposati”; Bianconi: “Ribadire che i citati principi di reciprocità, di responsabilità, di reciproca accoglienza, mutuo rispetto e solidarietà debbano valere tra tutti i componenti della famiglia, indipendentemente dalla forma giuridica in cui è composta”; Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi, Bianconi: “Inserire tra le finalità delle politiche per le famiglie la ‘diffusione della cultura del rispetto delle differenze per il contrasto agli stereotipi di genere, anche al fine di superare le tradizionali separazioni dei ruoli di genere e favorire un più positivo sviluppo delle dinamiche familiari, dell’educazione alla sessualità e all’affettività”; Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi, Bianconi: “Inserire tra le finalità delle politiche per le famiglie un esplicito riferimento alla necessità di promuovere la parità di genere all’interno delle famiglie stabilizzando e incentivando il ricorso alla flessibilità dell’orario di lavoro e alle forme di smart working’”; Bianconi, Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi: “Garantire parità di opportunità e trattamento di tutti i minori e del genitore, in considerazione della realtà sociale, caratterizzata anche da da nuclei familiari legati a convivenza fuori dal matrimonio, genitori divorziati, famiglie monoparentali e altre forme legali”; Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi, Bianconi: “Prevedere servizi di mediazione familiare gratuita e volontaria in favore delle coppie”; Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi, Bianconi: “Prevedere nell’ambito del modello di presa in carico delle aziende sanitarie e dei consultori l’educazione socio sanitaria per un responsabile atteggiamento ai fini di una procreazione responsabile e la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla persona o dalla coppia”; Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi, Bianconi: “Specificare nell’ambito degli interventi per favorire il diritto allo studio una disposizione che tenga conto della necessità da parte delle famiglie di favorire la conciliazione tra i tempi della scuola in accordo con quelli della famiglia, anche garantendo il tempo pieno nelle scuole primarie”; Bianconi, Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi: “Ribadire il principio della libertà di scelta e coinvolgimento del beneficiario e dei familiari caregiver nella scelta di usufruire o meno di forme istituzionalizzate di progetto, garantendo un reale coinvolgimento dei soggetti interessati nella scelta e nelle modalità in base alle esigenze singole, senza alcuna discriminazione di fatto rispetto alla scelta operata”; Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi, Bianconi: “Lo strumento fattore famiglia deve essere applicato all’addizionale Irpef regionale, in modo da determinare una rimodulazione dei carichi fiscali per le famiglie con maggiore difficoltà”; Bettarelli, Bori, Meloni, De Luca, Porzi, Bianconi: “L’emendamento vuole sostituire la previsione del Dipartimento per la famiglia e dei distretti famiglia con un organismo più semplice ed efficiente quale la Consulta regionale per le famiglie, con funzioni di favorire lo svolgimento delle attività e degli interventi previsti dalla legge; formulare proposte ed esprimere pareri sugli atti di programmazione; monitorare sull’efficacia delle politiche familiari e genitoriali; analizzare l’evoluzione delle condizioni di vita delle famiglie attraverso l’acquisizione di informazioni, studi, ricerche e dati statistici elaborati da enti pubblici o privati; promuovere iniziative e manifestazioni sulle finalità della legge”.

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