(ANSA) - PERUGIA, 25 LUG - La Conferenza delle Regioni nella
seduta di stamani, 25 luglio, ha preso in esame un'informativa
sull'emergenza nazionale carceri, nella quale, tra l'altro sono
ampiamente contemplate le problematiche già rappresentate sui
competenti tavoli nazionali dalla presidente della Regione
Umbria, Donatella Tesei, che, da oltre un anno - sottolinea un
comunicato dell'ente - ha avviato un'interlocuzione con il
ministero della Giustizia, anche attraverso il sottosegretario
con delega al trattamento dei detenuti, Andrea Ostellari.
Proprio in occasione della visita del 6 giugno 2023 del
sottosegretario Ostellari e poi in successivi incontri, la
presidente Tesei - ricorda il comunicato della Regione - aveva
espresso preoccupazione per la situazione carceraria in Umbria e
anche per le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria.
Nelle scorse settimane inoltre, Tesei è intervenuta, insieme al
presidente della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga,
ad una riunione sull'emergenza carceri alla presenza del
sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei
ministri, Alfredo Mantovano, finalizzata all'ascolto delle
Regioni, in vista della stesura del decreto carceri da parte del
Governo. Nel corso dell'incontro la presidente Tesei ha
evidenziato alcune questioni prioritarie che richiedono
un'imminente soluzione, con particolare attenzione a quelle
legate all'assistenza sanitaria dei detenuti, che hanno portato
già dagli esercizi precedenti la Regione a chiedere un riparto
del Fondo nazionale sanitario che tenga in debito conto il
rapporto che vi è in Umbria tra carceri e dimensione della
regione.
Queste - prosegue il comunicato - le principali criticità
evidenziate: 1)la difficoltà di garantire l'assistenza sanitaria
dei detenuti nelle carceri anche per carenza di medici. 2) E'
stato rappresentato anche che, ad oggi, 400 autori di reati
affetti da disturbi mentali sono liberi in attesa di trovare un
posto all'interno delle residenze per l'esecuzione delle misure
di sicurezza (REMS). In proposito, in attesa della realizzazione
della Rems, la Regione Umbria, la Corte d'appello e la Procura
generale, le Usl 1 e 2 e le aziende ospedaliere di Terni e
Perugia, hanno siglato un protocollo d'intesa proprio per la
gestione di questi casi presso strutture intermedie. 3)Altra
questione rappresentata è quella relativa alla gestione dei
detenuti dipendenti da sostanze ospitati in comunità che oltre a
un costo aggiuntivo per il sistema sanitario, necessitano di
essere seguiti da personale dei servizi dipendenze patologiche
dell'Asl, il cui numero è carente. In merito a questo punto è
stato attivato un tavolo nazionale. Relativamente ai costi di
gestione dei detenuti sul fronte sanitario la Regione Umbria al
Tavolo tecnico per la revisione dei criteri di riparto
sanitario, ha presentato delle proposte che tengono conto
dell'incidenza dei costi legati ai detenuti sul sistema
sanitario regionale in particolare per le piccole regioni. E' il
caso appunto dell'Umbria che, pur essendo una piccola regione,
ospita un numero considerevole di detenuti ristretti nelle
carceri di Terni e Spoleto con il 41 bis. Una questione spinosa
quella dei costi soprattutto se si tiene conto alla Regione
Umbria nel riparto del Fondo sanitario vengono destinati 3,5
mln: la stessa cifra da anni.
In Umbria sono presenti quattro strutture detentive: Perugia
Capanne - Casa circondariale con capienza di 363, presenti 472
(dati sito Ministero della Giustizia aggiornati al 17.6.2024):
sono presenti due reparti detentivi maschili: penale e
circondariale destinati alla custodia esclusiva di detenuti
della media sicurezza. Presente un reparto femminile e un
reparto semiliberi; Terni Sabbione - Casa di reclusione con
capienza di 422, presenti 533 (dati sito Ministero della
Giustizia aggiornati al 17.6.2024): la struttura è composta da 6
sezioni maschili per detenuti appartenenti al circuito Alta
sicurezza 3, 1 sezione destinata a detenuti sottoposti a regimi
particolari, 1 sezione destinata ai semiliberi, 1 sezione
accoglie donne arrestate; Spoleto - Casa di reclusione con
capienza di 456, presenti 443 (dati sito Ministero della
Giustizia aggiornati al 17.6.2024): rispetto alla tipologia dei
vari circuiti detentivi attualmente esiste un esubero di
detenuti afferenti al circuito dei comuni a discapito degli AS 3
(alta sicurezza); Orvieto - Casa di reclusione con capienza di
98, presenti 116 (dati sito Ministero della Giustizia aggiornati
al 17.6.2024): con decreto del capo dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria del 16 luglio 2014 la Casa di
reclusione è stata trasformata in istituto a custodia attenuata.
(ANSA).
In Conferenza Regioni informativa sull'emergenza carceri
'Problematiche rappresentate da Tesei ai tavoli nazionali'