Umbria

Carletti lascia Neurochirurgia di Terni

Dal primo luglio il dott. Conti sarà il facente funzioni

Carletti lascia Neurochirurgia di Terni

Redazione Ansa

(ANSA) - TERNI, 27 GIU - Dal primo luglio il dottor Sandro Carletti non sarà più direttore del dipartimento di Neuroscienze e della struttura di Neurochirurgia dell'azienda ospedaliera Santa Maria di Terni: il medico andrà infatti a dirigere la struttura di Neurochirurgia e di Terapia intensiva neurochirugica dell'Istituto fiorentino di cura e assistenza.
    "Una scelta personale - spiega in una nota il Santa Maria - che non è tuttavia un abbandono radicale e che lascia in eredità a Terni una equipe di professionisti preparati e una struttura solida che resta un esempio di eccellenza della sanità pubblica a livello sia regionale sia nazionale". Ringraziandolo a nome della direzione aziendale, il direttore generale dell'ospedale, Maurizio Dal Maso, spiega di prendere atto "della scelta del dottor Carletti, un professionista a 360 gradi capace di riunire in sé competenze umane, mediche e manageriali con cui ha saputo raggiungere importanti e innovativi traguardi nel trattamento delle malattie del sistema nervoso centrale e periferico".
    La direzione aziendale ha già individuato il facente funzioni di Carletti: si tratta del dottor Carlo Conti che, in continuità con l'attività finora svolta, guiderà la Neurochirurgia in attesa che vengano avviate ed espletate le procedure di concorso per la nomina di un nuovo direttore. Lo stesso Carletti continuerà a mantenere rapporti con l'ospedale di Terni sia per operare i pazienti già inseriti in lista di attesa per interventi chirurgici programmati o per patologie ad alta complessità, sia per proseguire lo studio sulle cellule staminali per cui il Santa Maria resta centro di riferimento nazionale. Della scuola del professor Giulio Maira, il dottor Sandro Carletti ha reso l'ospedale di Terni centro di riferimento nazionale non soltanto per il trattamento mininvasivo delle patologie spinali ma, nell'ambito delle patologie oncologiche cerebrali, anche per la cosiddetta awake surgery o chirurgia a paziente sveglio eseguita con tecniche mininvasive integrate alla neuronavigazione. (ANSA).
   

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