Umbria

Nel 2024 aumentate le donazioni di sangue in Umbria

Il quadro dai numeri dell'Avis regionale

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 06 DIC - Nel 2024, in Umbria, sono aumentate le donazioni di sangue rispetto all'anno precedente, andamento che conferma il trend positivo nella provincia di Perugia e una ripresa nel ternano. Al 30 novembre sono state infatti 36. 407, 491 in più rispetto alle 35.916 del 2023 (+1,37%) secondo i dati resi noti durante la tradizionale conferenza di Avis Umbria. In occasione della quale il presidente Enrico Marconi ha segnalato "gravi problemi per la raccolta sangue nella Usl Umbria 2".
    La conferenza stampa per illustrare i dati e l'attività associativa, occasione anche per presentare i calendari Barbanera e Piccolo Barbanera 2025 in edizione speciale Avis.
    Insieme al presidente Marconi, hanno partecipato Raffaella Sforza, coordinatrice dell'Almanacco Barbanera per l'Editoriale Campi, Federico Gori, presidente di Anci Umbria, Roberto Rettori, professore delegato del rettore dell'Università degli Studi.
    "Stiamo raccogliendo i frutti - ha detto Marconi - degli sforzi fatti per aumentare le donazioni di plasma per le quali prevediamo un aumento a fine anno di circa il 17% rispetto al 2023, seppur in maniera ancora insufficiente per garantire gli obiettivi di autosufficienza regionale. È però necessario e improcrastinabile che si diano tempestive e non più dilazionabili risposte alle richieste avanzate da anni in merito al sistema trasfusionale umbro: pronta dotazione, attesa da anni, di nuovi separatori per consentire la raccolta di plasma anche nei punti periferici come Assisi, Castiglione del Lago e Pantalla, dove affluisce un significativo numero di donatori; pronta attivazione dell'Officina unica per la lavorazione del sangue, prevista nel Piano sangue e plasma regionale e licenziata dal Centro regionale Sangue, che dovrebbe razionalizzare ulteriormente il sistema della raccolta e lavorazione di sangue ed emocomponenti; pronta definizione della programmazione annuale e infrannuale dei fabbisogni regionali di sangue e plasma, e soprattutto una concreta risposta e soluzione alle croniche e non più sostenibili carenze del personale sanitario, presso i centri trasfusionali e i punti di raccolta sangue".
    Per Gori "in un momento di grande individualismo come quello che stiamo vivendo vogliamo anche sensibilizzare amministratori e i cittadini affinché con un piccolo gesto si possa essere parte integrante di questa straordinaria rete".
    (ANSA).
   

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