(ANSA) - PERUGIA, 07 DIC - Umbria Jazz Winter compie 30 anni:
la prossima edizione è in programma a Orvieto dal 28 dicembre al
primo gennaio.
Nel 1993 Umbria Jazz - ricorda il festival in una sua nota -
viveva una fase di grande crescita, complice anche il supporto,
per la prima volta, di importanti marchi commerciali che le
facevano da sponsor accompagnando il suo cammino verso una
dimensione di evento di portata mondiale.
Da non trascurare anche la favorevole posizione geografica,
lungo l'asse autostradale e ferroviaria Roma-Firenze.
"Decisivi furono però l'entusiasmo degli orvietani, dalle
istituzioni locali al mondo del commercio, e, come sempre, il
sostegno della Regione. Un entusiasmo che non è venuto meno in
questi trent'anni di storia". Il festival si svolge in luoghi
chiusi: da qui la scelta di programmi curiosi, colti ma non
elitari. E anche questo spiega perché alcuni dei momenti chiave
della storia di Umbria Jazz siano accaduti a Orvieto: un
episodio su tutti, il magico duo di chitarra Jim Hall - Bill
Frisell, serata da non dimenticare, nemmeno per il frequentatore
di jazz festival più smaliziato.
Con il tempo il festival ha aggiunto anche un'apertura più
decisa alla sua vocazione turistica con i veglioni di fine anno
e la performance dei cori Gospel nel duomo il pomeriggio di
Capodanno.
In programma, quest'anno, nei cinque giorni di festival,
120-140 ore di musica; 22 band; 79 eventi con circa 140 artisti
in sette location.
Si comincia alle 11.30 con la Street parade dei Funk Off e si
finisce alle ore piccole. Una non stop di musica in cui è
possibile disegnare il proprio personale itinerario.
Le location, tutte nel cuore del centro storico, sono il
teatro Mancinelli, la Sala dei 400 e la Sala Expo del Palazzo
del Capitano del popolo, il Palazzo dei sette, il Museo Emilio
Greco.
I cenoni per festeggiare l'arrivo del nuovo anno con tanta
buona musica dal vivo si terranno nel Palazzo dei Sette -
Meeting Point Bistro e nella Sala Expo del Palazzo del Capitano
del Popolo. Qui saranno anche i Jazz Lunch e Jazz Dinner, per
chi vorrà coniugare la musica con la buona cucina orvietana.
Nel Palazzo dei Sette va in scena musica no-stop dall'ora di
pranzo fino a notte.
Ashley Kahn, critico musicale, giornalista e scrittore,
sottoporrà a un blindfold test (si fanno ascoltare dei brani a
un musicista che deve indovinare l'esecutore) Cécile McLorin
Salvant. Il test "alla cieca", inventato più di sessant'anni fa
da Leonard Feather per la storica rivista americana DownBeat, si
svolgerà il 30 dicembre alle ore 11.00 nella Sala dei 400 del
Palazzo del Capitano del Popolo (ingresso gratuito).
Nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto,
dal 7 dicembre al 7 gennaio è anche aperta una mostra dei
manifesti del festival.
Continuano poi le iniziative dedicate ai più piccoli che la
Fondazione Umbria Jazz porta avanti da alcuni anni, in
collaborazione con il mondo della scuola e le istituzioni.
In cartellone, fra l'altro, una nuova produzione originale
del festival con la Umbria Jazz Orchestra, Joe Lovano,
arrangiamenti e orchestrazioni di Michael Gibbs e la
partecipazione di Steve Wilson, Peter Washington e Lewis Nash.
Il capitolo omaggi comprende lo spettacolo di musica e
reading Viva/De André, a cura di Luigi Viva, con ospite Danilo
Rea; We Wonder, dedicato a Stevie Wonder con il classico
quartetto di Fabrizio Bosso con ospite speciale Nico Gori, sax e
clarinetto; Dear Dexter, quintetto con Piero Odorici, in memoria
del grande Dexter Gordon.
Una delle star del festival è Cécile McLorin Salvant, astro
della vocalità, con un pregevole sestetto. Si potranno anche
ascoltare, fra gli altri, Tarantino, Fortner, Nakamura e Ogawa,
ovvero il quartetto di Alexa Tarantino, sassofonista in grande
ascesa.
Enrico Rava torna alla testa di un quintetto, i Fearless
Five.
Poi Alessandro Lanzoni e Francesco Cafiso, Ray Gelato & The
Giants, Olivia Trummer.
Una fotografia in bianco e nero della musica americana delle
radici, quando il jazz stava nascendo e le sue forme erano
ancora arcaiche: è questa la mission degli Sticky Bones, band
italianissima. Nel nuovo album di Filippo Bianchini e Luca
Mannutza, "A tu per tu", c'è il senso di un incontro musicale.
Un incontro che si ripete dal vivo.
Quest'anno torna in Umbria il Virginia State Gospel Choir,
che ad una imponente presenza scenica (30 elementi sul palco)
unisce un altissimo livello musicale. Umbria Jazz Winter offre
inoltre come di consueto una vetrina di prestigio riservata ai
musicisti emergenti.
"Abbiamo fatto tutto il possibile - ha spiegato Gian Luca
Laurenzi, presidente della Fondazione Umbria Jazz - in
condizioni non facili, per celebrare al meglio il trentesimo
anniversario di Umbria Jazz Winter. Pensiamo di esserci
riusciti. Abbiamo recuperato tutte le location utilizzate nelle
passate edizioni e allestito un programma artistico degno della
ricorrenza.
Il festival orvietano per noi è importante, oltre che per la sua
storia - non sono molti i festival jazz italiani con alle spalle
30 anni di vita - perché ha ampliato la dimensione regionale del
marchio Umbria Jazz, poi ulteriormente esteso anche a Terni.
Umbria Jazz è diventata un sistema di festival che fa
dell'Umbria uno dei centri mondiali del jazz". (ANSA).
Umbria Jazz Winter, a Orvieto la 30/a edizione
La manifestazione in programma dal 28 dicembre al primo gennaio