Umbria

Ancora forte e vivo il legame tra Perugia e Umbria Jazz

Verso un nuovo record di biglietti venduti

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 16 LUG - Perugia e Umbria Jazz. Un legame che dopo 51 anni si dimostra ancora forte e vivo. La città si sta infatti tingendo in questi giorni, e ancora fino al 21 luglio, con i tanti colori della musica per una full immersion che ha come cornice l'acropoli perugina.
    Al centro, infatti, c'è sempre la vincente e ormai consolidata formula del festival, tra concerti a pagamento e quelli gratuiti nelle piazze, questi ultimi cuore pulsante di una manifestazione amata da un pubblico proveniente da tutto il mondo. I palchi all'aperto in piazza IV Novembre, nei Giardini Carducci e sulla Terrazza del Mercato Coperto stanno ospitando i generi più popolari, rivolti ad un pubblico che vuole ascoltare buona musica soul, blues, swing.
    Dopo i numeri del primo week end, con i circa 20mila biglietti venduti e gli 11.500 solo per Lenny Kravitz, Umbria Jazz si sta avviando verso quello che pare essere un nuovo record. "Sicuramente batteremo il record dei paganti rispetto allo scorso anno, anche se forse non supereremo il record di incasso per i prezzi dei biglietti più bassi" ha affermato il direttore artistico Carlo Pagnotta.
    Merito chiaramente dell'Arena Santa Giuliana, lo spazio più capiente, sede dei grandi eventi, sia di pop/rock che di jazz, che nelle prime quattro serate ha ospitato una bella carrellata di big: oltre alla rockstar Kravitz anche il concerto inaugurale di Vinicio Capossela e la travolgente e raffinata voce dell'inglese Raye. Non è mancato naturalmente il jazz, andato in scena ieri sera, grazie ai Gil Evans Alumni con "Gil Evans Remembered", per un creativo remake delle grandi band condotte da Evans, anche a Umbria Jazz, negli anni '70 e '80, e il quartetto all star Chris Potter, Brad Mehldau, John Patitucci e Jonathan Blake.
    Ora all'Arena è attesa la leggenda senza tempo dei Toto.
    Mercoledì 17 luglio (ore 21) salirà sul palco del festival una delle band di maggior successo di vendita nel mondo sia a livello di tour che di album (28, con oltre 40 milioni di copie). La band di Steve Lukather e soci ha composto brani, come "Africa", "Hold the Line", "Rosanna" o "Georgy Porgy", che hanno dominato le classifiche e sono entrate nella leggenda. I Toto arriveranno sulla scia di un album live, "With a Little Help From My Friends", uscito pochi anni fa.
    Concerti molto seguiti anche quelli al Teatro Morlacchi, che ospita i live all'insegna del jazz più ortodosso e rivolto ai "puristi", e alla Sala Podiani della Galleria Nazionale dell'Umbria, dove sono ambientate le proposte più di nicchia, per un jazz di ricerca e per ascoltatori curiosi.
    Tra queste proposte hanno suscitato molta attenzione i due concerti dello straordinario fisarmonicista francese Vincent Peirani, in solo ma anche in duo con Èmile Parisien per presentare il loro nuovo album "Abrazo". Il pluripremiato compositore, acclamato dalla critica a livello internazionale visto che da oltre 10 anni sta rinnovando completamente il linguaggio del suo strumento, con il suo carisma, la sua immaginazione e la sua concezione artistica ha conquistato anche il pubblico di Umbria Jazz. Proprio da Perugia ha preso così il via il suo tour estivo in Italia.
    Sul palco della Galleria nazionale va in scena anche una vera e propria rassegna di pianisti: dopo le esibizioni dell'americano Micah Thomas e di Franco D'Andrea, sono attesi ancora Rita Marcotulli (16 luglio), lo spagnolo Marco Mezquida (19 luglio), Enrico Pieranunzi (21 luglio) e i due umbri Giovanni Guidi (20 luglio) e Ramberto Ciammarughi.
    Quest'ultimo, mercoledì 17 luglio (ore 15.30), farà ritorno ad Umbria Jazz, in piano solo, anche per festeggiare i 40 anni dalla sua prima apparizione. Lungo un intenso viaggio, compositivo e concertistico, partito negli anni '80, il pianista e compositore si è guadagnato a livello internazionale la reputazione come uno dei talenti più originali della sua generazione. Il maestro Ciammarughi ha di recente pubblicato un nuovo album, "Intramontes", un lavoro senza recinti di generi come si evince già dalla scelta dei compagni di viaggio: Paolo Fresu, Tetraktis percussioni, Ensemble Novamusica, Coro AdCantus, preparato e diretto da Francesco Corrias. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it