"Alla Casa Bianca abbiamo bisogno di un adulto". Michelle Obama è salita sul palco nello stato chiave del Michigan insieme a Kamala Harris e ha lanciato un appassionato appello agli elettori, in particolare agli uomini, spronandoli a sostenere la vicepresidente e farlo per le loro mogli, le loro figlie e le loro fidanzate. Dicendosi "frustrata" e "arrabbiata" perché la corsa alla presidenza è troppo serrata per i suoi gusti, l'ex First Lady ha riconosciuto la "rabbia" di molti americani per la "lentezza del cambiamento".
Ma ha avvertito: "Se queste elezioni non vanno per il verso giusto" e Trump e il suo divieto per l'aborto torneranno alla Casa Bianca, "le donne diventeranno un danno collaterale della vostra rabbia. Vi chiedo di prendere le nostre vite seriamente". Michelle Obama ha quindi denunciato l'"incompetenza" di Trump, un "bugiardo" definito un "fascista dal suo ex capo dello staff", e messo in evidenza il doppio standard usato per valutare i due candidati.
A Harris si chiede di "essere intelligente ed eloquente" mentre da Trump - ha detto - non ci si aspetta "assolutamente nulla". Le parole dell'ex First Lady fanno eco a quelle del marito Barack Obama, da giorni impegnato a rivolgersi agli uomini e cercare di convincerli a sostenere Harris. A meno di dieci giorni dal voto, l'elettorato è profondamente spaccato, con la maggioranza delle donne per la vicepresidente e la maggioranza degli uomini per Trump.
A livello nazionale i due candidati restano testa a testa - l'ultimo sondaggio di Abc News e Ipsos mostra Harris in lieve vantaggio, sempre però nel margine di errore -, e la vittoria sarà decisa dagli stati chiave, incluso il Michigan. Nel 2020 Joe Biden ha vinto nello stato grazie agli afroamericani, soprattutto uomini, e agli arabo-americani, due categorie sulle quali Harris non riesce a far breccia.
Ad Harris che ha giocato la carta Michelle Obama, la più amata dai democratici, Trump ha risposto con un comizio al Madison Square Garden di New York, casa dei Knicks e dei Rangers. Per l'ex presidente l'appuntamento è qualcosa in più di un semplice comizio elettorale: è un sogno realizzato. La possibilità di salire sul palco calcato in passato da star come Billy Joel e Elton John è per Trump, e il suo passato da showman televisivo, un'occasione da non perdere, e non solo dal punto di vista economico. Per la sua campagna l'appuntamento si traduce infatti in una raccolta fondi milionaria, essenziale per lo sprint finale alla Casa Bianca.
Ma per l'ex presidente è più personale: New York è la città dove è nato e cresciuto, ma è anche quella che gli ha girato le spalle, che lo ha condannato e incriminato. Trump ora fra imponenti misure di sicurezza ma, soprattutto, con migliaia di suoi sostenitori (più di 10.000 quelli in fila fin dalle prime ore del mattino). Sul palco con Trump salgono il suo alleato di ferro Elon Musk, il figlio Eric e la nuora Lara, l'ex candidato Robert F. Kennedy Jr e il suo vice JD Vance. Proprio Vance è apparso su tutti i maggiori network americani con una raffica di interviste nelle quali ha definito il presidente russo Vladimir Putin un "avversario" ma non un nemico ed il suo capo Trump un "candidato di pace".
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