Sono oltre 600 i teleconsulti svolti in Valle d'Aosta dal primo luglio nell'ambito del progetto e-Resamont. "Come mandato di progetto ne avevamo 500", ha spiegato in conferenza stampa a Cogne il medico Guido Giardini.
"Dimostrare attenzione alle persone che abitano lontano dal fondovalle, innovare nonostante la mancanza di risorse, garantire attenzione a chi vive con noi periodi di vacanza e fare rete con altri territori": sono queste, ha sottolineato Bertschy, le linee di azione da perseguire. "La telemedicina è un atout importante per chi vive in montagna", ha aggiunto l'assessore al Turismo, Claudio Restano. Per questo, ha spiegato, è "da fare una riflessione sul futuro, per valutare se estendere questo servizio".
"Essere qui a Cogne vuol dire portare il concetto di telemedicina più in basso, aprirlo alla popolazione, agli anziani", ha affermato Igor Rubbo, direttore generale dell'azienda Usl.
Alla Casermetta del Col de la Seigne, "i visitatori sono passati da 8.000 a 10.500, per metà sono francesi e solo l'1% arrivano dall'Italia. Sono state svolte 220 visite durante l'estate", ha detto Jean Pierre Fosson, segretario generale di Fondazione montagna sicura.
Dal 10 settembre prossimo, ha anticipato Giardini, "il gruppo di lavoro si sposterà sull'altra azione del progetto, la ricerca sulle gara di endurance: anche durante il Tor des geants proveremo i teleconsulti per vedere se si possono usare nella realtà sportiva". Tra le criticità emerse durante la sperimentazione c'è "la connessione, un problema cruciale, specie nei rifugi", ha sottolineato. "Si è pensato così allo score", un sistema che in base ai valori inseriti e alla quota fornisce all'infermiere - anche se impossibilitato a contattare il medico - indicazioni utili, come l'opportunità di consigliare un periodo di riposo alla persona visitata o la necessità di allertare il 112.
e-Resamont, 600 teleconsulti in 2 mesi
Bertschy, ora rendere progetto più performante su territorio