"Riguardo alla parte in cui la Corte giudicante ha concluso in senso assolutorio, con riferimento nello specifico al tema dei mutui, sto valutando con grande attenzione l'atto d'appello". Lo ha detto, interpellato dall'ANSA, il procuratore regionale della Corte dei conti della Valle d'Aosta, Massimiliano Atelli, in merito alla sentenza di primo grado che ha condannato 18 tra consiglieri ed ex consiglieri regionali a risarcire 30 milioni di euro per i finanziamenti regionali erogati al Casino' di Saint-Vincent.
Nella sentenza di primo grado la Corte ha escluso i mutui (80 milioni) deliberati dalla Giunta regionale e meta' dell'aumento di capitale concesso dal Consiglio Valle (30 milioni a parziale rimborso di un finanziamento precedente), ritenendo che non vi sia "prova che la società del casinò non sia in grado di restituire i finanziamenti ricevuti sotto forma di mutui accesi".
"Ma non e' detto che sia la lettura più congrua - ha spiegato Atelli - rispetto a una vicenda come questa che sin dal principio, nella prospettazione attorea, è stata ricostruita come un 'accanimento terapeutico a colpi di iniezioni di liquidità' su una società che versava in una situazione di improbabile rilancio. Sono due punti di vista diversi". Tuttavia, ha spiegato il procuratore, "nella parte in cui ha condannato alcuni dei convenuti è certamente una sentenza che non ci può che portare a esprimere soddisfazione".
"I tempi della giustizia contabile - ha ricordato Atelli - sono molto veloci. Mediamente noi in un paio d'anni facciamo sia il primo sia il secondo grado".