Davanti al gip Giuseppe Colazingari si è avvalso della facoltà di non rispondere Fabio Chiavazza, l'ex responsabile dell'ufficio tecnico di Valtournenche finito in carcere nell'ambito dell'inchiesta 'Do ut des'. Tramite il suo legale, Massimiliano Sciulli, ha chiesto una misura cautelare meno afflittiva, istanza a cui si è opposto il pm Luca Ceccanti.
Dopo l'interrogatorio di garanzia di Fabio Chiavazza, è stata la volta di Ivan Vuillermin, di 44 anni, uno dei tre soci dell'impresa edile Edil vu di Challand-Saint-Victor, che in base alle indagini ha corrotto con 50 mila euro l'ex responsabile dell'ufficio tecnico di Valtournenche in cambio di lavori. L'uomo si trova agli arresti domiciliari. "L'interrogatorio - ha detto l'avvocato Antonino Fava di Torino, nel collegio difensivo insieme alla collega Maria Luisa Bravo di Ivrea - è andato bene, nel senso che ha dato tutte le giustificazioni che doveva dare. Ho chiesto quanto meno che potesse andare nei cantieri per adesso, in modo da dare modo al dottor Colazingari di fare il lavoro che deve fare".
Prima di lui è stato sentito il funzionario Anas Adriano Passalenti, per il quale il gip ha disposto nei giorni scorsi l'obbligo di firma e di dimora. "Ho spiegato la circostanza, - ha detto il suo difensore, l'avvocato Corrado Bellora - adesso attendiamo gli sviluppi dell'indagine. Abbiamo ovviamente respinto gli addebiti. Siamo fiduciosi sul prosieguo dell'indagine stessa. Non abbiamo fatto istanze di revoca della misura allo stato perché ci sono delle indagini in corso, quindi lasciamo finire il giro degli interrogatori e poi faremo le nostre valutazioni".
Gli interrogatori di garanzia per Loreno Maurizio Osvaldo Vuillermin, Renza Dondeynaz - entrambi di Challand-Saint-Victor -, Stefano Rossi di Piacenza, Rosario Andrea Benincasa Di Caravacio di Torino e dell'ingegnere Corrado Trasino di Aosta sono in programma la prossima settimana.