Il pm Luca Ceccanti ha chiesto la condanna a sei anni di reclusione ciascuno per gli aostani Josefina Bienvenida Herrera Nunez (53), titolare di un salone di parrucchiera, e il suo convivente, Antonino Tripodi (55), accusati di autoriciclaggio e associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte aggravata. La sentenza è attesa l'8 gennaio. In base alle indagini la donna, dal 2000 al 2016, non ha versato 230 mila euro di imposte. Nel frattempo i due avrebbero investito 150 mila euro nella Repubblica Dominicana (Paese d'origine di Herrera), in un attico in centro, una villa con piscina e due saloni di bellezza. Dopo 129 cartelle esattoriali, per continuare l'attività, Tripodi le avrebbe messo a disposizione il suo conto. "Chi nella Repubblica dominicana riceveva il denaro con money transfer, metodo lecito e tracciabile, non aveva la consapevolezza di partecipare alla commissione di un reato", dice l'avvocato Federico Mavilla, nel collegio difensivo con Massimo Balì.
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