E' iniziata prima dell'alba la pacifica invasione del centro storico di Aosta degli oltre mille artigiani che partecipano, oggi e domani, alla Fiera di Sant'Orso, il più antico e importante evento della regione alpina, giunto alla 1019/a edizione. Protagonista è l'artigianato tipico di tradizione: attrezzi per agricoltura, ferro battuto, mobili, vannerie, sculture e intaglio del legno, pelle e cuoio, accessori per l'abbigliamento. La 'Foire', come viene chiamata dai valdostani, è soprattutto una grande festa per i residenti e i turisti, in particolar modo francesi e svizzeri. Sono attese circa 100 mila persone. Alle 8 si è svolta la tradizionale cerimonia ufficiale con il corteo delle autorità e la benedizione del vescovo Franco Lovignana. Nella serata di oggi è in programma la Veillà, in cui le cantine private nella parte più antica della città rimarranno aperte fino all'alba con musica, cibi locali e animazioni.
"Credo che sia il momento tradizionale più sentito dalla comunità valdostana e anche il maggiore motivo maggiore di richiamo per i turisti", spiega l'assessore alle finanze e attività produttive, Renzo Testolin. "E un momento di forte attrattività per la Valle d'Aosta - prosegue Testolin - grazie anche al lavoro dei nostri artigiani che nel tempo è assolutamente migliorato".
Affianco ai banchetti degli artigiani hobbisti, fino al 3 febbraio rimane aperto l'Atelier des metiers, riservato ai 'professionisti' dell'artigianato (83 aziende in piazza Chanoux e piazza Plouves), e il Padiglione enogastronomico con le specialità valdostane (75 aziende in piazza Plouves).
Sempre in tema di cibo, saranno presenti sul percorso della fiera 5 'punti rossoneri' gestiti dalle pro loco, mentre la novità del 2019 è lo 'street food' valdostano al Teatro Romano proposto da 10 aziende del territorio.
Il primo giorno registrati 57.000 passaggi - Sono stati oltre 57.000 i visitatori nella prima giornata della 1019/a edizione della Fiera di Sant'Orso. Il dato si riferisce alle 17.15. I passaggi sono stati registrati attraverso un servizio di telecamere con conteggio automatico; l'anno scorso erano stati 66.000, due anni fa 95.000, tre anni fa (quando la Fiera si è svolta di sabato e domenica) 161.000 e nel 2015 102.000.
I premiati - Sono stati comunicati i nomi degli artigiani premiati nella 1019/a edizione della Fiera di Sant'Orso, rassegna di artigianato tradizionale alpino che si sta svolgendo nel centro di Aosta. Il premio 'Amedee Berthod' per l'espositore più promettente è stato assegnato a Gontran Sarteur, il premio 'Robert Berton' per il decano degli espositori che non ha ricevuto riconoscimenti negli ultimi cinque anni è stato attribuito a Renzo Elviro Bionaz; il premio 'Pierre Vietti' per l'artigiano che si è distinto nello studio e nella ricerca storica è stato assegnato dal Comité des traditions valdotaines a Alessandra Zucco (menzione a Cyrille Chevalier, Sabina Marquet e Dario Cretier); il premio 'Domenico Orsi' sul tema 'Il dono', assegnato dalla Fondazione comunitaria, è andato a Erick Bionaz. L'associazione 'Amici di Don Garino' ha assegnato il proprio premio ad Erick Bionaz. Il premio 'Carlo Jans', al più promettente allievo iscritto ai corsi regionali per l'apprendimento delle tecniche di lavorazione artigianali, è stato assegnato alla classe quinta dell'Istituto Don Bosco mentre il premio 'Miglior allestimento banco espositivo della Fiera di Sant'Orso' è andato a Michel Rosset. Vince il premio 'Citta' di Aosta - Franco Balan', nella sua quinta edizione, Aurelio Betemps con l'opera 'Il picchio'. Il premio attribuito dall'assessorato all'Agricoltura per aver conservato le tecniche artigianali tradizionali nella fabbricazione degli utensili agricoli è andato a Marino Desaymonet.
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