L'Associazione stampa valdostana ha avviato un confronto con le istituzioni regionali per una nuova legge sull'editoria. "Chiediamo fondi per l'innovazione e per il lavoro" spiega, in una nota, il presidente dell'Asva, Benoit Girod. "Un'informazione plurale, libera e di qualità, cioè indipendente, completa e imparziale, è una condizione necessaria per l'esistenza di una comunità democratica - aggiunge - e se la Valle d'Aosta vuole continuare a essere una comunità ci si deve porre seriamente il problema di sostenere e rilanciare un sistema informativo basato sulla qualità del lavoro giornalistico e sul pluralismo delle fonti". "Anche in Valle d'Aosta - prosegue - servirebbero degli Stati generali dell'informazione, ma fatti più seriamente di quanto sta avvenendo a livello nazionale: un momento pubblico di confronto tra tutti i soggetti interessati, non solo giornalisti ed editori, un confronto allargato a tutta la società civile e alla politica per provare a incrociare i temi dell'informazione". "L'editoria e l'informazione nella regione vivono un momento molto delicato, in cui ci sono esperienze imprenditoriali interessanti che stanno investendo e stanno cercando di innovare, di crescere e di creare posti di lavoro - conclude Girod - e poi c'è una zona grigia di abusivismo al di fuori del perimetro di una regolazione dei rapporti di lavoro giornalistici e anche della normativa professionale: una legge per l'editoria dovrebbe anche fare chiarezza e distinguere tra gli editori che investono e assumono giornalisti e tra gli pseudo-editori che giocano una partita violando le regole".
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