La procura di Aosta ha chiesto il giudizio immediato per Philippe Michel, il francese di 64 anni, pilota e istruttore di volo accusato della tragedia del ghiacciaio del Rutor, dove il 25 gennaio sono morte sette persone nello scontro tra un aereo da turismo partito da Megève (Francia) e un elicottero dell'eliski con base a Courmayeur (Aosta).
Unico sopravvissuto sull'aereo, è imputato per disastro aereo colposo aggravato e omicidio colposo plurimo aggravato.
"L'elicottero - aveva scritto quattro mesi fa il Riesame - svolgeva un'attività autorizzata e comunicata, l'aereo aveva intrapreso un viaggio non comunicato, forse con l'intenzione di compiere un atterraggio non consentito, e non aveva segnalato la sua presenza nello spazio Fir di Milano".
Si può supporre che i due velivoli "stessero volando verso le aree atterrabili del ghiacciaio del Rutor" e che la collisione "in volo" sia "avvenuta tra l'aeroplano a una quota superiore rispetto a quella dell'elicottero", quindi tra "le parti inferiori del lato destro dell'aeroplano e il rotore principale dell'elicottero", si legge nello stesso provvedimento del tribunale del Riesame, che riprende una prima nota tecnica dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
Michel, che era stato posto agli arresti domiciliari, è difeso dagli avvocati Jacques Fosson di Aosta e Fulvio Simoni di Milano. Le indagini sono state condotte dal Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves (Courmayeur) e dal Norm dei carabinieri della Compagnia di Aosta.