Valle d'Aosta

Casinò: lettere a banche? 'Non sono garanzie'

Motivazione assoluzione Rollandin, nessun rischio per Regione

Redazione Ansa

"A tali lettere non può annettersi l'effetto di trasferimento del rischio delle operazioni dalle banche erogatrici dei crediti" alla Regione. Lo scrive il gup Davide Paladino nelle motivazioni della sentenza con cui il 23 luglio ha assolto perché il fatto non sussiste l'ex presidente della Regione Augusto Rollandin (avvocato Giorgio Piazzese) dall'accusa di abuso d'ufficio continuato e aggravato. La vicenda riguarda le lettere di patronage che, da governatore, inviò nella primavera del 2014 a tre banche creditrici per 19 milioni di euro della Casinò de la Vallée spa, già allora in crisi. La procura ricorrerà in appello.
 
Per il gup si deve "al contrario ritenere che tale rischio sia stato volontariamente assunto dalle banche 'sul presupposto dello specifico controllo' esercitato dalla Rava (detentrice del 99,9 per cento delle azioni) su Cava e della volontà politica, espressa nelle lettere dall'organo politico di vertice della Regione, di continuare 'ad assistere la società Casinò de la Vallée spa'".

Le banche sono la Bccv (con un credito di 4 milioni di euro), Passadore (5 mln) e Popolare di Sondrio (10 mln).
Secondo il giudice si tratta di lettere di garanzia a contenuto 'debole' (che si differenziano da quelle a contenuto 'forte') anche perché contengono solo "due specifici obblighi", la "comunicazione agli istituti bancari, con preavviso di giorni 30, della riduzione della partecipazione della" Regione nella Casinò de la Vallée spa e "quella, in caso di perdita di controllo maggioritario di quest'ultima da parte della Regione, di procurare alle banche 'garanzie sostitutive rispetto alle lettere stesse".

A sostegno di questa tesi c'è anche la "documentazione proveniente dagli istituti bancari stessi", per i quali le lettere hanno contenuto "per lo più dichiarativo", "limitatamente impegnativo".
Secondo un parere della Federazione delle banche di credito cooperativo chiesto da Bccv "la lettera firmata dalla Regione non pare comportare, quindi, un'obbligazione di garanzia in capo al patronnant". Sentito dal pm, un funzionario della banca Popolare di Sondrio ha riferito che la lettera di Rollandin era "un di più, un qualcosa che ci potesse rassicurare sul piano morale". In un'e-mail inviata alla Casinò, nel febbraio 2014 l'allora vice direttore generale della Bccv aveva definito la missiva del governatore una "lettera di patronage non impegnativa". Nessuna segnalazione inoltre è stata fatta alla Centrale rischi né Banca d'Italia - sottolinea il gup - ha effettuato "rilievi in merito alla mancata segnalazione". Non essendo "garanzie fideiussorie", quelle lettere, spiega il gup, non possono violare la legge regionale sulle disposizioni di bilancio. "Interpellato a proposito da Rollandin", era stato - scrive il giudice - Peter Bieler (non coinvolto nel processo), coordinatore del dipartimento Bilancio a "depotenziare la portata 'impegnativa'" della lettera a banca Passadore, "con particolare riguardo all'impegno, contenuto nella bozza di lettera a lui sottoposta, che la Regione avrebbe assunto" nei confronti dell'istituto di credito.
Nel processo con rito abbreviato il pm Luca Ceccanti aveva chiesto due anni di reclusione per Rollandin.
   

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