Valle d'Aosta

Bankitalia, Vda recupera ma cala export

Crescono turismo e occupazione, peggiora credito a imprese

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 21 NOV - Nei primi sei-nove mesi del 2019 in Valle d'Aosta prosegue il recupero dell'economia, grazie soprattutto al turismo. L'occupazione è ancora cresciuta come i finanziamenti alle famiglie (tra cui mutui casa). Si è invece indebolita l'attività dell'industria ed è peggiorato la dinamica del credito alle imprese. Sono i dati emersi dall'aggiornamento congiunturale dell'economia valdostana forniti da Banca d'Italia. Dal rapporto curato dalla ricercatrice Cristina Fabrizi emerge che l'industria ha risentito delle criticità del settore del metallo e della componentistica auto: registra un rallentamento del fatturato e una diminuzione degli investimenti previsti per il 2020. Le esportazioni sono in calo dello 0,1 per cento: si interrompe la crescita iniziata a metà del 2016 e l'unico settore che resta in positivo è l'alimentare, che aumenta. Nelle costruzioni le imprese indicano ancora cali della produzione anche se emergono i primi segnali di ripresa della spesa per opere pubbliche della pubblica amministrazione.

Aumentano le compravendite immobiliari ma i prezzi sono in diminuzione. Tuttavia il numero di imprese e operai resta di molto inferiore a quello del 2009.
Riguardo al turismo si mantiene alto il numero di arrivi e di pernottamenti, soprattutto per la componente italiana.

Nei primi sei mesi dell'anno l'occupazione si mantiene di due punti percentuali sotto i livelli del 2008, ma è in recupero. La crescita più intensa riguarda il lavoro autonomo; per il lavoro dipendente aumentano i contratti a tempo indeterminato. Il tasso di disoccupazione non cala rispetto al primo semestre del 2018 dato che crescono le persone in cerca di lavoro (incoraggiate probabilmente dall'aumento dell'occupazione).
I prestiti alle imprese continuano a diminuire sia per le grandi che per le piccole realtà, mentre aumentano ancora i mutui per l'acquisto di abitazioni e si registra una lieve decelerazione del credito al consumo. C'è un lieve calo del tasso di deterioramento del credito (dall'1,7 all'1,5 per cento) e sono cresciuti i depositi delle famiglie a fronte di una diminuzione di quelli delle imprese.
   

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