Proseguiranno anche nei prossimi giorni i campionamenti all'interno dello stabilimento della Cogne acciai speciali nell'ambito dell'inchiesta per inquinamento ambientale, del suolo e delle acque, aperta dalla procura di Aosta. La sola giornata di martedì 10 dicembre non è stata sufficiente infatti a terminare l'ispezione svolta dai carabinieri del Noe di Torino, dall'Arpa Piemonte e dall'aliquota del Corpo forestale della Valle d'Aosta della sezione di polizia giudiziaria presso la procura.
Arpa, non sorprende intervento Arpa Piemonte - "Non sorprende l'intervento di Arpa Piemonte a supporto del Noe di Torino, essendo questa l'Agenzia di loro diretto riferimento, e non avendo peraltro Arpa Vda, come da normativa regionale, personale con qualifica di Ufficiale di polizia giudiziaria". Lo riferisce in una nota Arpa Valle d'Aosta a seguito dell'ispezione ordinata dalla procura di Aosta nello stabilimento della Cogne acciai speciali (Cas). Nell'ambito del piano annuale di controlli a cui Cas è sottoposta in quanto assoggettata ad autorizzazione integrata ambientale, "il Corpo forestale valdostano con il supporto tecnico dell'Arpa Vda effettua controlli a sorpresa, cioè in date non comunicate all'azienda, durante i quali vengono verificati, mediante misure e prelievo di campioni per analisi di laboratorio, le emissioni in atmosfera, gli scarichi idrici, la gestione dei rifiuti, le emissioni di rumore. Vengono inoltre effettuati vari controlli a livello documentale. Gli esiti dei controlli sono pubblicati sul sito internet della Regione". "Per quanto riguarda i corsi d'acqua, la rete di monitoraggio dell'Arpa Valle d'Aosta comprende un punto di prelievo circa 200 metri a valle dello scarico del depuratore interno dello stabilimento Cas. Il protocollo analitico applicato sulle acque prelevate in questo punto comprende anche i metalli. Non sono mai stati rilevati superamenti dei valori di riferimento". Lo fa sapere Arpa Valle d'Aosta in riferimento alla analisi periodicamente condotte sull'impatto ambientale della Cogne acciai speciali in relazione a emissioni in atmosfera, scarichi e rumore. In questo senso "la contaminazione, principalmente da cromo VI, del suolo delle aree Cas e delle aree ex-Cogne e della falda sottostante tali aree ed a valle delle stesse è da tempo nota e conclamata, come riportato anche nelle pubblicazioni dell'Agenzia".