Il consigliere regionale Laurent Viérin assessore dimissionario al Turismo, Agricoltura e Beni culturali, ha lasciato anche l'incarico di consigliere regionale. La decisione è stata formalizzata questa mattina.
Viérin è indagato per scambio elettorale politico mafioso nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Torino sul condizionamento delle elezioni regionali 2018 da parte della 'ndrangheta.
Viérin, mia storia è di battaglie per legalità - "Ho rassegnato oggi le mie dimissioni - dichiara Laurent Viérin - sia da assessore che da consigliere regionale, non soltanto per senso di responsabilità nei confronti delle istituzioni, ma anche per la coerenza che mi anima, e che ha animato tutto il mio percorso personale, politico e amministrativo, fatto di battaglie e di impegno in favore dei valori e dei principi in cui credo, in primis la legalità, così come per rispetto alla mia storia personale, vissuta portando avanti con orgoglio e dignità quegli ideali radicalmente autonomisti che, ancora oggi, dobbiamo difendere". La prima esclusa nella lista dell'Union valdotaine progressiste alle regionali del 2018 è Alessia Favre (616 voti), consigliere comunale di minoranza a Saint-Pierre. Segue Vincenzo Caminiti (603), consigliere comunale del gruppo misto di minoranza ad Aosta. "Rimetto il mio mandato - prosegue Laurent Viérin - per proteggere quindi quelle istituzioni di cui, per oltre 20 anni, nel mio Comune prima, e in Regione dopo, ho fatto parte, amministrando con dovizia e senza macchia di sorta, e per avere la possibilità di difendermi e di difendere la mia dignità, per accuse che respingo con forza, per un mondo lontano dalla mia cultura e dai miei principi, e per le quali avrò modo di dimostrare la mia estraneità e innocenza".