"La Festa della Repubblica è un momento di nuovo rilancio, come lo è stato nel 1946. All'epoca c'era bisogno di ripartire, come oggi.
"Oggi ci troviamo in una sala a ranghi ridotti - ha aggiunto - ma in una sala che rappresenta la nostra comunità e che onora a pieno titolo la Festa della Repubblica in un contesto particolare, dopo un periodo di criticità che hanno colpito la cosa più cara che abbiamo ovvero la nostra salute, che hanno toccato le nostre famiglie, i nostri affetti, che ci hanno fatto piangere 143 famiglie e impedito ai familiari di portare loro l'ultimo saluto. La nostra società è stata obbligata a essere relegata in casa per oltre due mesi, si è confrontata con problemi nuovi, dalla gestione familiare a quella degli anziani.
E' stato un momento difficile al quale le istituzioni e le forze dell'ordine hanno saputo rispondere. Abbiamo fatto scelte del buon padre di famiglia, si è cercato di fare cose nel miglior modo possibile a favore della comunità, sapendo di poter sbagliare ma con la consapevolezza di fare tutto il possibile per raggiungere i risultati attesi".
2 giugno: Testolin, momento di nuovo rilancio come nel 1946
"Ripartire da onestà, serietà, lavoro e famiglia"