"Con aria un po' minacciosa Monica Carcea si era avvicinata a mia moglie, dicendole che dovevo stare tranquillo e che ero un po' nervoso. Mia moglie era rimasta infastidita". Lo ha detto l'ex assessore comunale di Saint-Pierre, Alessandro Fontanelle, sentito come testimone nel processo Geenna. L'episodio risale al settembre 2018, vicino "alla palestra di località Preille, a Saint-Pierre".
Fontanelle, in base alle indagini, non era intenzionato a rinnovare il contratto di affidamento diretto per il trasporto scolasticco alla ditta Passenger transport di Salvatore Addario, presidente di Cna e cognato del ristoratore Antonio Raso.
Fontanelle, pressioni Addario su Parleaz - Patrick Parleaz, che si era aggiudicato il trasporto scolastico a Saint-Pierre, "mi telefonò dicendomi che c'era Addario che voleva fare il servizio. Quando mi ha chiamato era turbato. Mi diceva di aver ricevuto pressioni e mi chiedeva di mandare un controllo dimostrare che il servizio era monitorato. Addario non aveva neanche partecipato al bando". Lo ha detto Alessandro Fontanelle, ex assessore comunale di Saint-Pierre - comune sciolto per infiltrazioni della 'ndrangheta -,sentito come testimone nel processo Geenna.
"Lo dissi - ha aggiunto - al segretario comunale, Osvaldo Chabod, che mi riferì che non avremmo potuto mandarlo perché eravamo in difetto riguardo al massimale dell'assicurazione". Verso la fine del 2019, dopo una verifica della polizia locale, l'appalto alla ditta di Parleaz era stato revocato: il veicolo aveva un problema all'assicurazione e alla guida non c'era Parleaz, ma Salvatore Addario (cugino di Antonio Raso), ha riferito il segretario comunale Osvaldo Chabod. Il servizio è stato poi affidato a una ditta di Isernia, arrivata seconda nella gara, che lo ha svolto fino a scadenza (il marzo scorso). Le due proroghe al servizio affidato ad Addario furono disposte (per il periodo settembre 2016 - giugno 2017) con determina del segretario comunale Chabod, che ha confermato alla difesa di Monica Carcea come la proroga tecnica fosse l'unica alternativa alla sospensione del servizio.
Parleaz conferma pressioni di Addario - "Ci sono quando hai bisogno, se riesci magari qualcosa in più. Così mi disse Salvatore Addario. Ma già il servizio è retribuito poco o niente. E mandare una terza persona tenendo le mie macchine ferme...Ci tenevo potesse capire che la cosa era monitorata, per non andare verso l'eccesso". Lo ha detto Patrick Parleaz, titolare di un autonoleggio, durante il processo Geenna ad Aosta. Riguardo all'appalto che gli è stato revocato, dopo che Addario era stato sorpreso a svolgere il suo servizio, ha detto: "Che il referente di categoria vada in giro con l'assicurazione scaduta da tre, quattro mesi...".
"E' capitato in alcune occasioni - aveva detto Parleaz prima di essere incalzato dal pm Castellani e dal giudice Gramola, che gli hanno riportato la testimonianza dell'ex assessore di Saint-Pierre Alessandro Fontanelle - di dover chiedere supporto ad aziende esterne. Mi rivolgevo all'azienda che reputavo il più limpida possibile, chiedevo ad aziende di Cna di effettuare il servizio. Chiedevo a 'Turismo e servizi', chiamavo il signor Addario. Non so chi andasse, lui o qualche altro associato Cna".
Parleaz, ha ricordato l'avvocato di parte civile del comune di Saint-Pierre, Giulio Calosso, fatturava 30 mila 800 euro l'anno all'ente pubblico.
ex assessore St-Pierre, fui ripreso da Mongerod - Il dipendente dell'amministrazione regionale "Gianni Mongerod, mio cugino di secondo grado, mi disse che non andava bene che andassi a dire in giro che mi sentissi più valdostano che calabrese. Rimasi un po' spiazzato, con lui non ho grande confidenza. Ma non era stato minaccioso". Lo ha detto l'ex assessore comunale di Saint-Pierre, Alessandro Fontanelle, sentito come testimone nel processo Geenna. "La percepii strana questa frase, poi la collegai a un commento che avevo fatto una settimana prima in una riunione di maggioranza. Dissi a Monica Carcea che mi sentivo più valdostano che calabrese: non replicò, ma notai il suo sopracciglio. Tra me e lei c'era un modo diverso di vedere le nostre origini".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it