Il pm di Aosta Luca Ceccanti ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre indagati nell'ambito dell'inchiesta su presunti accordi illeciti tra un necroforo dell'ospedale di Aosta e un'impresa del settore funerario.
Ennio Max Carlo Theodule, di 65 anni, di Nus, socio dell'impresa 'Onoranze funebri Theodule E.
Sia il 29 giugno sia il 29 luglio 2019 Theodule è accusato di aver versato a Chenal "una somma di denaro, non precisamente determinata, ma comunque di circa 200/300 euro come corrispettivo per l'avvenuto compimento, da parte dello Chenal stesso, di atti contrari ai propri doveri di ufficio consistiti nell'indirizzare i parenti di persone decedute, allo stato non individuati, verso l'impresa di Theodule per l'organizzazione dei funerali e delle relative incombenze".
Theodule è inoltre accusato di istigazione alla corruzione, per aver offerto, il 29 agosto 2019, "la somma di 200/300 euro a funerale" al necroforo dell'ospedale aostano Michel Agostino, di 36 anni, di Aosta, affinché quest'ultimo indirizzasse "i parenti di persone decedute, allo stato non individuati, verso l'impresa del Theodule, offerta che non veniva accettata" da Agostino.
Agostino è imputato con l'accusa di aver ceduto nel corso del 2019 dosi di cocaina, anche durante il suo orario di lavoro, per un corrispettivo di almeno 2.600 euro, oltre a tre cessioni "a titolo gratuito" e altre "a compensazione dei propri debiti". E' inoltre accusato di false attestazioni della propria presenza in servizio per aver effettuato la timbratura in ingresso e poi essersi assentato dal lavoro "senza giustificazione e attestazione": si tratta di quattro episodi avvenuti durante l'estate 2019, per un totale di circa quattro ore e mezza. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo Aosta.
Corruzione pompe funebri, chiesti 3 rinvii a giudizio
Per impresario e due necrofori, uno è accusato di spaccio