Valle d'Aosta

Elezioni: appello Manes, cambio rotta o enti locali implodono

Presidente Cpel a candidati:stop fusioni, soldi restino a comuni

Redazione Ansa

"Dopo le elezioni ci deve essere un cambio di rotta altrimenti il sistema degli enti locali implode.
    Mi domando che cosa sarebbe successo nei 100 giorni dell'emergenza Covid se avessimo messo in atto la fusione dei piccoli comuni. Se è vero che gli enti locali sono la spina dorsale della Valle d'Aosta, rappresentano i territori, che durante la fase 1 sono stati in grado di reggere il territorio, è giusto che venga riconosciuto il loro ruolo". A poco più di un mese dalle elezioni regionali del 20 e 21 settembre, il presidente del Cpel e del Celva, Franco Manes, in un'intervista all'ANSA lancia un appello alle liste candidate, chiedendo di esprimersi chiaramente su alcune proposte già accolte dall'assemblea dei sindaci.
    "I soldi dei valdostani devono rimanere nei loro comuni. Non possiamo più essere noi enti locali valdostani a sostenere la partita del debito pubblico", dichiara Manes affinché il prossimo Consiglio Valle risolva "la problematica legata al versamento allo Stato" dell'extra-gettito Imu. Una battaglia che "portiamo avanti da cinque anni" e che in questa fase di crisi ha visto uno 'sconto' del 50 per cento ai Comuni deciso dalla Regione. Se la questione dell'extra-gettito Imu, ammette lo stesso presidente degli enti locali, "necessita di analisi più complicate", sono due i temi che "il prossimo legislatore deve affrontare in modo prioritario, entro dicembre 2020": la legge 6 del 2014 e la legge 54 del 1998.
    "La modifica alle legge 6 deve far sì che non siano più obbligatorie le associazioni di funzioni e servizi. Ad eccezione delle funzioni di segreteria per i comuni con meno di mille abitanti, negli altri casi vanno rese un ambito libero di ottimizzazione, perché ci sono casi in cui hanno funzionato ed è corretto consentirlo", dice il presidente degli enti locali, ricordando le convenzioni sciolte nel 2019 tra alcuni comuni. L’altra priorità riguarda la 54, “una grande legge, che però oggi va rivista” per “rendere vincolante il parere degli enti locali su tematiche specifiche”. Secondo Manes “questo è un cambio di rotta incredibile, l’unica maniera di abbassare la dialettica politica del dibattito tra Cpel e Consiglio Valle”, giunta nel luglio scorso allo scontro istituzionale con la manifestazione dei sindaci sotto palazzo regionale per i fondi da destinare ai comuni.
Sul medio periodo, tra la seconda metà del 2020 ed entro il novembre 2021, il legislatore regionale, secondo il presidente del Cpel e del Celva, dovrà affrontare la necessità di un nuovo sistema di finanziamento dei comuni, modificando la legge regionale 48 del 1995: “bisognerà tenere conto dell’attuale situazione economico-sociale e delle modifiche politico-istituzionali, dando dignità a tutti i comuni, sia a quelli su cui si fonda il pil della Valle d’Aosta sia a quelli che hanno senso di esistere perché sono presidio del territorio”.
   

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