Parola d'ordine di Pays d'Aoste Souverain per le elezioni regionali del 20 e 21 settembre prossimi è: "puntare i piedi e spezzare le catene per arrivare all'autogoverno". Non parla tuttavia di secessionismo "che non è oggi all'ordine del giorno.
Altro cardine del programma è l'applicazione della zona franca perché "lo Statuto speciale è nella Costituzione dunque la Valle d'Aosta è a tutti gli effetti zona franca; è l'Italia che non rispetta la Costituzione" ha scandito Philippe Milleret. Altri punti sono: il taglio dei consiglieri regionali a 25 e l'istituzione di collegi uninominali "affinché tutte le vallate siano rappresentate, basta con un Consiglio regionale aosta centrico" puntualizzano; una maggiore autonomia ai comuni, una migliore retribuzione per i sindaci. Pays crede fortemente nel binomio turismo-agricoltura e per la cultura punta a una Valle d'Aosta del terzo millennio "dove ci sia un perfetto trilinguismo con italiano, francese e francoprovenzale ma anche la perfetta conoscenza della lingua inglese per proiettarci verso un mondo nuovo ma tenendo conto delle nostre radici" ha sostenuto Christian Sarteur. Il programma prevede poi la revisione della legge sull'edilizia per "favorire il recupero del patrimonio edilizio esistente, creando un'economia circolare".
Elezioni: autogoverno e applicazione zona franca per Pas
Propone riduzione a 25 consiglieri regionali