A causa dell'emergenza sanitaria da Covid il tour operator Interski ha cancellato tutte le prenotazioni in Valle d'Aosta per la stagione invernale 2020-2021. L'operatore britannico, attivo dal 1984, porta ogni anno sulle piste da sci valdostane oltre 10 mila giovani studenti d'oltremanica (su un totale di circa 500 mila arrivi nella regione alpina durante l'inverno) oltre a una parte di clientela adulta.
"E' un preludio abbastanza pesante, si tratta di uno dei tour operator più importanti. Ci fa temere che non possa partire la stagione invernale, che in Valle d'Aosta vale il 70% del Pil del turismo", commenta l'albergatore Alessandro Cavaliere, nella giunta esecutiva di Federalberghi ed ex presidente dell'Adava, l'associazione di categoria valdostana.
"Le restrizioni governative in vigore significano che sfortunatamente questa stagione invernale non può andare avanti - ha scritto agli albergatori Buster Cheetham, di Interski - e siamo costretti a cancellare tutte le prenotazioni poiché non possiamo garantire la sicurezza del nostro personale e dei clienti, né possiamo fornire il livello di servizio per soddisfare le aspettative dei nostri clienti". "Tali restrizioni, includono - prosegue la nota - l'imposizione della quarantena all'ingresso sia in Italia che in Francia e all'ingresso di ritorno nel Regno Unito, la raccomandazione del governo britannico è contro tutti i viaggi non essenziali in Italia e la raccomandazione del ministero dell'Istruzione è contro qualsiasi viaggio scolastico all' estero. Senza menzionare le varie limitazioni che sono in atto per ogni specifica attività all'interno della Valle d'Aosta e Italia e il panorama in continua evoluzione del Covid-19". Secondo Alessandro Cavaliere ora "abbiamo bisogno di lavorare uniti come mai in passato. Questo è il momento storico per fare una vera e propria rivoluzione che porti a superare definitivamente gli interessi corporativi a beneficio di una nuova cooperazione programmatica che punti ad obiettivi di sviluppo economico strategico comune. Solo così saremo in grado di uscire più forti dal periodo tremendo che è già alle nostre porte. I ristori sono solo palliativi di brevissima durata".
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