Sembra un paradosso ma nel giorno in cui la diffusione del virus sembra rallentare in Valle d'Aosta, si registra il maggior numero di decessi in 24 ore dall'inizio della pandemia. I numeri parlano di undici morti, sette in ospedale e quattro sul territorio, tra cui molti anziani ma anche un 59enne.
"Negli ultimi giorni abbiamo registrato lievi miglioramenti riguardo alle curve di contagio - spiega Erik Lavevaz, presidente della Regione - a partire dall'indice Rt che è sceso fino a 1.54. Anche la relazione dell'Iss conferma che i nostri sforzi sul tracciamento e sugli altri indicatori hanno portato un miglioramento della situazione". Dopo aver sottolineato l'aumento dei guariti, Lavevaz ha esortato i valdostani "a fare uno sforzo ulteriore". "C'è ancora troppa gente in giro - ha detto - e questo comportamento non aiuta a contrastare la diffusione del virus. Nel weekend ci sono stati atteggiamenti non corretti, famiglie intere a fare la spesa per esempio. Si deve entrare nell'ottica che vanno ridotte al minimo le interazioni sociali e questo va fatto in maniera drastica. Bisogna evitare tutto quello che non è strettamente necessario. Il buonsenso deve essere dimostrato".
Nei reparti Covid dell'ospedale Parini di Aosta ci sono ancora 14-15 posti letto liberi. La situazione "è ancora abbastanza in sofferenza", ha detto l'assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ma c'è "un equilibrio tra dimessi e ricoverati, un equilibrio tuttavia instabile, è difficile da prevedere cosa succederà".
"Ci verrà in soccorso Isav, con la clinica di Saint-Pierre - ha aggiunto - con 35 posti e la micro-comunità di Variney che amplieranno la possibilità di ricoveri a 70 posti, oltre all'ospizio Jean Baptiste Festaz di Aosta". E' stata inoltre esclusa l'ipotesi di allestimento di un ospedale da campo in aggiunta alla struttura ospedaliera.
COVID, il punto in Valle d'Aosta
Giornata 'nera' con undici morti, Rianimazione in affanno