Sono 1.110 i dipendenti regionali valdostani che svolgono l'attività in smart working, il 43 per cento del totale (58 per cento di quelli che possono effettivamente fare lavoro agile).
Lo scorso primo maggio, alle fine della prima ondata del coronavirus, risultava in smart working un numero più elevato di lavoratori pubblici: 1.348, il 52 per cento del totale. "A maggio eravamo in una situazione di lock down totale con l'arresto di quasi tutte le attività - ha spiegato il presidente Lavevaz - mentre ora l'amministrazione pubblica è chiamata ad adeguare la propria attività alle esigenze dei cittadini e delle imprese in un contesto economico e sociale diverso rispetto alla prima ondata".
Il consigliere Lavy ha riferito di "voci riguardanti dirigenti che non hanno organizzato piani di rotazione del personale" e di "segnalazioni di non rispetto delle norme, come quello riguardante l'uso della mascherina".
Covid: in smart working 43% dei dipendenti Regione Vda
Meno della prima ondata. Lavevaz, contesto economico è diverso