"Le misure del nuovo Dpcm non tengono in nessun conto il mondo della montagna e degli sport invernali. Non c'è confronto, manca la conoscenza di base del mondo della montagna, che ha nel suo dna il rispetto delle regole. Sembra che tutto il contagio possa venire dal mondo dello sci, che è chiuso senza un vero motivo". Lo ha detto il presidente della Fisi (Federazione italiana sport invernali), Flavio Roda, commentando il nuovo Dpcm. "Noi facciamo attività sportiva - ha aggiunto - seguendo protocolli molto rigidi e nel rispetto delle regole. Il nostro è l'unico sport che richiede il massimo rispetto delle normative in tutta Europa. E che rappresenta il traino per il turismo invernale che genera un indotto enorme. Ma non c'è rispetto. Non veniamo nemmeno presi in considerazione. Chi ama lo sci e lo vorrebbe praticare deve restare a casa, gli impiantisti devono tenere chiuso, gli atleti di alto livello devono fare miracoli per riuscire ad allenarsi.
Per loro è un lavoro, ma non sembra sia considerato". "Penso che le autorità - conclude Roda - dovrebbero avere più rispetto del mondo della montagna e di quello che significa per l'Italia.
Questo Dpcm dimostra solo ignoranza sulla materia".
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