La Corte dei conti ha revocato la donazione della nuda proprietà di diversi beni immobili - per un valore fiscale di 351 mila 700 euro - da parte dell'ex presidente della Regione Antonio Fosson ai propri figli, nell'ambito del processo contabile sui 140 milioni di euro di fondi regionali erogati al Casinò di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015. L'atto notarile è del gennaio 2017 e i giudici della seconda sezione giurisdizionale centrale d'appello scrivono della "conoscenza", da parte di Fosson, di "una assai probabile emanazione di inviti a dedurre in esito all'inchiesta avviata dalla Procura regionale sul danno da illecita assistenza finanziaria prestata al Casinò de la Vallée spa, inchiesta della quale già in data 4 novembre 2016 vi era stata anticipazione mediatica".
Per i giudici di primo grado invece era "verosimile" che vista la "situazione famigliare e le condizioni salute dell'interessato (Fosson nel settembre 2016 aveva avuto un "infarto miocardico", ndr)" la donazione mirasse "soltanto a tutelare i figli".
"E' stato accolto - commenta il procuratore regionale della Corte dei conti, Massimiliano Atelli - anche il quinto dei cinque appelli da me proposti sulle revocatorie degli atti di disposizione dei rispettivi patrimoni compiuti dai protagonisti del giudizio principale sulla vicenda Casinò. Attendiamo con rispetto, a questo punto, la decisione sul ricorso principale".
Casinò, revocata donazione immobili Fosson a figli
Corte conti, sapeva di possibile invito a dedurre