Valle d'Aosta

Inchiesta Bccv, Cassazione assolve Perron e Linty

Condannati in appello per induzione indebita a dare o promettere

Redazione Ansa

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio "perché il fatto non sussiste" la sentenza con cui la Corte d'appello di Torino, nel luglio 2019, aveva condannato a un anno e otto mesi di reclusione l'ex assessore alle Finanze della Regione Valle d'Aosta Ego Perron e a sei mesi di reclusione (pena sospesa) l'ex presidente della Bcc Valdostana Marco Linty. Erano imputati per induzione indebita a dare o promettere utilità.
    Martino Cossard, altro ex presidente dell'istituto, in secondo grado era stato condannato alla stessa pena di Linty ma al contrario di quest'ultimo e di Perron non aveva proposto ricorso in Cassazione. Tuttavia, secondo quanto si apprende da alcune difese, l'assoluzione vale anche nei suoi confronti in virtù dell'"effetto estensivo" dell'impugnazione.
    Secondo l'accusa i banchieri erano stati indotti alla stipulazione di un contratto di affitto di locali di proprietà di Perron (successivamente annullato per un vincolo d'uso dell'immobile) in cui trasferire la filiale della Bccv di Fénis.
    In cambio l'allora assessore avrebbe sostenuto la loro candidatura ai vertici della banca alle elezioni di rinnovo del cda, nella primavera del 2015.
    Perron era difeso dagli avvocati Andrea Bertolino e Fabio Fantini, Linty dall'avvocato Enrico Grosso, che dichiara: "l'annullamento senza rinvio di una doppia sentenza di merito di condanna 'perché il fatto non sussiste' lascia intendere che, secondo la Cassazione, mancavano fin dall'inizio i presupposti giuridici per la configurazione del reato contestato".
    In primo grado, in tribunale ad Aosta, le condanne erano state: tre anni di reclusione per Perron e un anno per i due ex presidenti della Bccv. A seguito della condanna di primo grado, nel novembre 2017, Perron aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di assessore regionale al Bilancio che allora ricopriva.

Bcc, dimostrata indipendenza da politica - "Prendiamo atto con soddisfazione del dispositivo di assoluzione del dott. Marco Linty che testimonia, come già ribadito in questi anni, l'indipendenza dell'Istituto bancario dalle influenze politiche". Così il presidente della Bccv Davide Adolfo Ferré commenta l'assoluzione, da parte della Corte di Cassazione, dell'ex presidente dell'istituto di credito Linty e dell'ex assessore regionale al Bilancio Ego Perron, che erano accusati di induzione indebita a dare o promettere utilità. "La Bcc - prosegue - risponde unicamente alla Vigilanza (Bce e Bankit) ed ai propri circa 10.000 soci che ne sono i proprietari ed eleggono i propri rappresentanti in un'assemblea democratica viva e partecipata". Nel commentare il dispositivo della sentenza di assoluzione, Marco Linty dichiara: "Oggi è una giornata di grande gioia per me! Ho creduto nella giustizia e con fiducia mi sono difeso fino all'ultimo grado per dimostrare la mia innocenza, che finalmente è stata riconosciuta. Devo tuttavia evidenziare i tempi troppo lunghi di questo assurdo procedimento penale, che ha richiesto più di cinque anni per arrivare alla sentenza definitiva, togliendo serenità a me e alla mia famiglia e compromettendo la mia immagine di uomo e di professionista, totalmente dedito al buon andamento della banca che ho avuto l'onore di presiedere per sei anni. Ringrazio gli avvocati che mi hanno assistito e tutte le persone che in questi anni mi hanno sostenuto". 
   

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