"Devo dire in linea di massima che ormai la stagione invernale è praticamente alla fine. Dal 6 di marzo, per arrivare a Pasqua, ci sarebbe solo più che un mese".
Lo afferma all'ANSA Ferruccio Fournier, presidente dell'Associazione valdostana impianti a fune, dopo il nuovo stop fino al 5 marzo della ripartenza dello sci alpino, che era prevista questa settimana.
"Adesso - aggiunge Fournier - siamo di nuovo fermi per quasi un mese, non ci possiamo mettere di nuovo lì a mantenere le piste in ordine o a far neve. Non possiamo più riprendere in mano tutto quello che abbiam fatto e disfatto. Per cui non lo so, la vedo molto problematica, perché ormai si è già alla fine della stagione invernale. E poi, insomma, con gli interlocutori che abbiamo, vatti a fidare un po', sono persone completamente inaffidabili, pressapochiste". Per questo pensare oggi alla possibilità di riaprire il 6 marzo "è estremamente difficile", anche perché si tratta di "valutazioni che fanno le singole società, a seconda della quota, del numero impianti, della clientela".
Riguardo ai costi sostenuti dalle società degli impianti di risalita nelle ultime settimane "abbiamo speso parecchio, avevamo predisposto - ricorda il presidente dell'Avif - l'assunzione di quasi tutti i dipendenti, facendoli peraltro ruotare con orari ridotti. E anche questo obiettivo è stato completamente disatteso". Inoltre "le spese sono state fatte sia per mettere in sicurezza gli impianti, sia per la parte di accesso, per il distanziamento, l'attrezzatura, la formazione del personale, l'acquisto di materiale, oltre che naturalmente per la segnaletica sulle piste che sarebbero state aperte e la battitura".
Sci: gestori impianti Vda, difficile pensare apertura 6 marzo
Presidente Avif: Stagione ormai finita, situazione problematica