Per il gip di Aosta "il pericolo di recidivanza è elevatissimo" da parte di Gabriel Falloni, il trentaseienne in carcere per l'omicidio della trentaduenne Elena Raluca Serban: l'operaio sardo domiciliato a Nus è infatti "persona dedita alla commissione di gravi delitti contro la persona". Inoltre "nello stesso senso depone l'esame dei precedenti dell'indagato, condannato tra l'altro per sequestro di persona e violenza sessuale nonché per rapina e lesione personale, ciò ne disvela la proclività a delinquere".
Secondo il gip è "chiara la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza". Infatti "il contatto telefonico tra la vittima e l'indagato e la permanenza di quest'ultimo nello stabile" si colloca "nell'arco temporale in cui è stato commesso l'omicidio" e inoltre Falloni si è "impossessato della borsa di proprietà della Serban". Poco prima dell'appuntamento è infatti emersa dai tabulati una chiamata di 40 secondi tra l'arrestato e una delle cinque utenze intestate alla Serban e presente su siti web di escort.
Per il magistrato "appare chiara" la "manifestazione della volontà di provocare la morte della persona offesa". Visto che dopo il delitto si era reso irreperibile nel suo domicilio di Nus (Aosta) e in tutta la regione, per Falloni sussiste anche il "pericolo di fuga". Infine "il pericolo è attuale" in base alla "personalità dell'accusato" e dall'esame "delle sue concrete condizioni di vita".
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