(ANSA) - AOSTA, 03 MAG - L'avvocato aostano Maria Rita
Bagalà, agli arresti domiciliari nell'ambito dell'operazione
Alibante della Dda, sotto la regia del padre Carmelo Bagalà,
''partecipava alla cosca'' , garantendo ''l'amministrazione dei
diversi affari illeciti''. Lo scrive il gip di Catanzaro, Matteo
Ferrante, nell'ordinanza di custodia cautelare sottolineando che
il legale, oltre a essere la ''mente legale del clan'', curava
gli interessi economici e finanzieri del sodalizio.
Per gli inquirenti, il marito Andrea Giunti, indagato anche lui
nell'ambito della stessa inchiesta, non solo era a conoscenza
dei fatti, ma amministrativa in prima persona e in maniera
occulta, assieme a lei e al suocero, le attività della
'CalabriaTurismo srl', società interdetta per mafia nel 2016.
Per l'accusa, i due coniugi erano riusciti a ottenere,
indebitamente, un finanziamento pubblico di quasi 600 mila euro
proprio attraverso la società 'Calabria Turismo srl'. Soldi che
avrebbero utilizzato per la ristrutturazione dell'Hotel dei
Fiori a Falerna. Proprio a seguito dell'interdittiva antimafia,
il finanziamento pubblico era stato revocato. Nelle 432 pagine
di ordinanza cautelare, il gip scrive anche come la Bagalà
''unitamente al padre e al marito si sia impegnata nel
reperimento di altre risorse economiche di dubbia provenienza,
finalizzate a perseguire il programma criminoso della cosca''.
Dalle indagini, su Andrea Giunti è emerso che avrebbe
organizzato ''operazioni di riciclaggio di denaro''. Non solo,
avrebbe anche utilizzato proventi per acquistare una discoteca a
Courmayeur. Anche per Giunti, la procura di Catanzaro aveva
chiesto la misura cautelare, respinta dal gip che non ha
ritenuto ''raggiunta la soglia della gravità indiziaria" nei
suoi confronti. (ANSA).
'Ndrangheta: gip, avvocato Bagalà amministrava affari illeciti
Anche per avvocato Giunti era stato chiesto l'arresto