"In questa fase in cui il virus circola moltissimo, con effetti più limitati, è opportuno cambiare le regole di conteggio dei casi". Lo afferma il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz.
Uberti, opportuna scelta comune su conteggi - Rispetto a un eventuale nuovo metodo di conteggio dei casi Covid "sarebbe opportuna una scelta comune a tutto il Paese, altrimenti i dati non saranno più fra loro confrontabili". A dirlo è il direttore generale dell'Usl, Massimo Uberti, che sul tema di cui si discute in tutta Italia in questi giorni spiega: "È giusto escludere dal conteggio chi è ricoverato per altre cause e casualmente anche positivo, dovunque sia collocato" se lo scopo è "avere informazioni sulla gravità clinica dell'infezione e quindi quanti sono i ricoverati a causa del Covid" mentre è corretto "contare chiunque occupi un posto letto nei reparti Covid a prescindere dal fatto che abbia o no una sintomatologia grave legata al virus" se lo scopo è avere informazioni sulla percentuale di utilizzo dei posti letto dedicabili ai positivi. "C'è poi una terza ipotesi - prosegue Uberti - quella di un paziente in ospedale non per il Covid ma casualmente positivo che sta in un posto letto in isolamento fuori dai reparti Covid (un esempio tipico e la donna che è in ospedale per il parto ed è positiva) in questo caso in entrambi i casi è corretto non conteggiarla". Una visione, quest'ultima, ventilata nell'ultima bozza ministeriale sul tema.