L'undicenne milanese gravemente ferito ieri sulle piste da sci Cogne ha riportato un "trauma molto importante" legato a "un impatto molto violento, contro cosa non lo so". Interpellato dall'ANSA lo spiega, dopo aver operato il giovane sciatore, il dottor Fabrizio Gennari, direttore della struttura complessa di Chirurgia pediatrica dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino.
I soccorritori hanno da subito riferito che si è trattato di un incidente autonomo. Il ragazzo ha riportato lesioni al rene sinistro, con ematoma, e al polmone sinistro, con pneumotorace, frattura della clavicola destra, lussazione di due vertebre cervicali, spappolamento di milza e stomaco. Resta da stabilire con certezza se l'entità e il tipo di traumi siano compatibili con la prima ipotesi dell'impatto con un bastoncino o più probabilmente con uno sci oppure se si sia trattato di uno scontro con un ostacolo, come un albero o altro.
"L'intervento è finito da poco, è ancora in rianimazione. Non ha complicanze, progressivamente dovrebbe recuperare. Però - prosegue il chirurgo - siamo in una situazione ancora critica, nel senso che il rischio di complicanze c'è, è ancora importante". Il tipo di trauma, ricorda il dottor Gennari, "ha richiesto un intervento d'urgenza ad Aosta, che è stato condotto in modo esemplare. Oggi abbiamo completato la rivalutazione di quello che è stato fatto ieri e siamo andati avanti".
Dell’accaduto sono stati informati i carabinieri, che al momento non ravvisano alcun tipo di reato. La madre, che sciava con il ragazzo e che anche ora si trova con lui, al momento non è stata ascoltata dai militari.
In base a quanto ricostruito, i 'pisteurs secouristes' hanno soccorso sulla pista il ragazzo, trasportandolo in toboga sino alla piazzola dell’elisoccorso. Qui è stato preso in carico dal medico del 118, intervenuto in elicottero con i tecnici del Soccorso alpino valdostano.
L’incidente è avvenuto sulla pista numero due, (‘rossa’, di media difficoltà), la stessa dove il 18 febbraio 2019 era morta una 13enne francese che aveva perso il controllo degli sci, uscendo dalla zona battuta e scontrandosi verosimilmente con un albero o una roccia. All’epoca, in base agli accertamenti disposti dalla procura di Aosta, era emerso che la pista rispettava tutte le norme di sicurezza.