Il Casinò di Saint-Vincent non può essere sottoposto alla legge regionale per il contrasto alla ludopatia. Lo scrive il Tar della Valle d'Aosta, esaminando e respingendo il ricorso di Gianluca Mancuso e Mgroup srl contro la revoca della licenza per lo Slotcafé di Quart disposta il 21 ottobre 2021 dalla questura di Aosta. Nel ricorso si puntava il dito anche contro "il mancato assoggettamento, nell'ordinamento giuridico valdostano, del casinò regionale alla disciplina restrittiva di settore", fatto che "costituisce una fragorosa anomalia ed una conclamata violazione della ratio (costituita dalla prevenzione del diffondersi di fenomeni di ludopatia) che ne sta alla base, ridondando in vizio di costituzionalità della normativa primaria regionale in quanto adottata in a situazione di conflitto di interessi". Da un lato il Tar osserva "l'irrilevanza della proposta prospettazione in quanto, in ultima analisi, volta ad assoggettare in teoria anche il casinò regionale al regime de quo, senza alcuna positiva e diretta incidenza sulla posizione del ricorrente". Dall'altro si esprime per "la manifesta infondatezza della stessa in ragione della peculiarità del 'tertium comparationis' alla luce del riconosciuto ruolo strategico assegnato all'attività del Casinò di Saint-Vincent, fin dalla sua istituzione, strettamente connessa al riconoscimento del regime speciale di autonomia regionale in ragione di una sua acquisita tipicità territoriale, cui si collega l'attrattiva turistica e con essa il sostegno all'economia (Corte costituzionale, sent 90/2022 del giorno 11 aprile 2022)".
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