Valle d'Aosta

Madre disperso M.Bianco, oggi gli proporrei via fuori ghiacciaio

Il percorso alternativo ora attrezzato in cresta è meno pericoloso

Redazione Ansa

 "Può essere che Jassim sia ancora nel ghiacciaio. Se oggi fosse ancora vivo gli direi 'prendi questo itinerario, è meno pericoloso rispetto a quello attuale'" che passa sul ghiacciaio del Dome. Per Samiha Brahimi ha un "grande valore simbolico" l'inaugurazione avvenuta domenica 10 luglio, del percorso alternativo a un settore della via normale italiana del Monte Bianco. Proprio lì, il 9 luglio del 2014, è scomparso suo figlio Jassim Mazouni, all'epoca 16enne, insieme alla guida alpina Ferdinando Rolando, di Ollomont. Da allora ha fondato un'associazione in suo nome, 'l'Association Jassim', per promuovere la cultura della sicurezza in montagna.
    In occasione di questo ottavo anniversario è arrivata a Courmayeur da Parigi insieme a oltre 30 persone tra familiari e amici.
    "Siamo molto sensibili - spiega all'ANSA - al tema dei cambiamenti climatici. La tragedia della Marmolada è emblematica di ciò che sta accadendo. In montagna la sicurezza assoluta non esiste, ma se con questa via, che è stata attrezzata grazie al lavoro della guida alpina Delfino Viglione, potessimo salvare delle vite, per noi sarebbe importantissimo".
    Una targa in memoria di suo figlio sarà installata in occasione dell'inaugurazione del percorso alternativo, "'l'itinéraire Jassim': sapere che avrà il suo nome, proprio vicino alla via che aveva preso, è molto importante per noi.
    Farà vivere la sua memoria e ricorderà che la montagna ha anche dei pericoli". 
   

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