Sta provocando polemiche il volo in elicottero sul Gran Paradiso per trasportare il principe Alberto II di Monaco, nell'ambito di un'iniziativa volta a promuovere lo sviluppo sostenibile e la conservazione della natura. Il 12 luglio scorso era stato elitrasportato in quota e aveva percorso l'ultima parte della via sul ghiacciaio per portare simbolicamente in vetta, a 4.061 metri, il Protocollo d'Intesa di amicizia e salvaguardia del Parco del Gran Paradiso, che aveva firmato il giorno prima.
Oggi alcune organizzazioni politiche annunciano il deposito di un'interrogazione scritta, tramite le consigliere regionali valdostane del gruppo Progetto civico progressista, "per capire chi ha autorizzato questa iniziativa del tutto inopportuna, per poi valutare altre eventuali azioni".
"Il mondo è in fiamme, la crisi climatica è qui e ora: soprattutto nelle nostre montagne, le Alpi" ma, scrivono Area democratica, Adu Vda - Sinistra italiana, M5s e Rete civica, come denuncia "Mountain Wilderness, il principe non sarebbe arrivato in vetta al Gran paradiso a piedi, ma per una parte importante del tracciato sarebbe stato elitrasportato! Tutto questo in aperta contraddizione con i valori dell'Agenda 2030 che si volevano promuovere e rendendo assurdo l'appello 'ambientalista', lanciato in vetta dai leader ai normali cittadini (quelli, per intenderci, che in montagna vanno ancora a piedi)". Inoltre "l'elicottero sarebbe stato pagato direttamente o indirettamente dalla Regione, quindi dai contribuenti" e "ogni volo, in quest'area protetta, è potenzialmente dannoso per la fauna".
Anche i consiglieri regionali della Lega Vda Stefano Aggravi e Luca Distort si sono interessati alla questione. In un'interrogazione già all'ordine del giorno della prossima riunione dell'assemblea, chiedono "quale 'via' sia stata affrontata per la salita in vetta al Gran Paradiso" da parte del principe Alberto II di Monaco e "quali siano i contenuti" del Protocollo d'Intesa di amicizia e salvaguardia del Parco del Gran Paradiso poi portato" sulla cima dallo stesso sovrano.
In cordata con il principe c'era anche l'assessore regionale ai Beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, che all'ANSA spiega: "I tempi erano brevissimi, il tutto è durato circa due ore. Le questioni di sicurezza per l'accompagnamento di capi di Stato credo abbiano fatto propendere per l'elicottero: mi dicono che è un protocollo concordato con il suo apparato. Per andare a vedere il ghiacciaio non lo si poteva accompagnare in altro modo".
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