Il sindaco di Saint-Gervais (Francia), Jean Marc Peillex, ha disposto da oggi la chiusura dei rifugi di Tete Rousse e del Gouter, lungo la via normale al Monte Bianco più frequentata. "Troppi candidati alla morte - scrive - o addirittura al suicidio" la percorrono, "non ascoltando le guide alpine" che dal 14 luglio non vendono più la salita visti i crolli di pietre sempre più frequenti a causa della siccità.
Le pietre, scrive Peillex in un comunicato, "continuano a scendere l'Aiguille du Gouter, in qualsiasi momento e ovviamente senza preavviso, rendendo l'attraversamento del corridoio non pericoloso ma quasi fatale". In questo contesto "è innegabile che le raccomandazioni del prefetto dell'Alta Savoia e del sindaco di Saint Gervais siano state calpestate e schernite da troppi candidati alla morte o addirittura al suicidio". Infatti ieri sera "ben 79 alpinisti, per lo più dei paesi dell'Est Europa, hanno giocato alla roulette rossa e hanno invaso il rifugio Gouter". "La loro stupidità - prosegue il sindaco di Saint-Gervais - mi costringe a dar prova di autorità e a decidere di emettere un ordinanza di chiusura dei rifugi Tete Rousse e del Gouter, sentiti la prefettura e il presidente della compagnia delle guide di Saint-Gervais". Dopo la sospensione delle salite lungo questo itinerario, a causa delle condizioni legate alla siccità in alta quota, le guide alpine nella seconda metà di luglio hanno accresciuto l'elenco delle ascese che considerano troppo rischiose sulle Alpi occidentali. Si sono aggiunte infatti le salite sulla Gengiva e sul Dente del Gigante verso la Cresta di Rochefort, nel massiccio del Monte Bianco, e sul Cervino, sia lungo la via normale svizzera sia lungo quella italiana, chiusa temporaneamente con ordinanza del sindaco di Valtournenche da mercoledì mattina dopo la caduta di una frana, che non ha coinvolto persone.
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