Arriva il Valle d'Aosta il progetto "Dama", nato nel 2000 all'ospedale San Paolo di Milano, che riguarda l'accoglienza medica avanzata per persone con disabilità grave o gravissima, con grave disabilità intellettiva, comunicativa e neuromotoria.
Il progetto è nato "dall'incontro con problemi concreti e persone affette da grave disabilità intellettiva e neuromotoria, che avevano difficoltà ad accedere ai percorsi di prevenzione, diagnosi e cura", spiega Filippo Ghelma, il direttore di Dama dell'Ospedale San Paolo.
In Valle d'Aosta "sono 4.909 le persone con una disabilità lieve o grave", ha spiegato la dirigente dirigente della struttura regionale Invalidità e tutele, Gabriella Furfaro.
Il modello "Dama" punta fra le molte cose anche a evitare ricoveri e accessi in Pronto soccorso. Per l'assessore alla Sanità Roberto Barmasse "si tratta di un progetto concreto" dove è "fondamentale la comunicazione, con tutti i pazienti, perché tutti i noi in un ospedale siamo un po' disabili perché in un momento di difficoltà dobbiamo trovare qualcuno che sappia accoglierci e questo vale ancora di più per una persona disabile, che è ancora più fragile".
Il progetto "avrà delle fasi - aggiunge il direttore sanitario dell'Usl, Massimo Uberti - e richiede di cambiare il modo di organizzarsi e di pensare all'assistenza. Non serve mettere in campo tante cose in più, significa affrontare i problemi in un altro modo: si tratta di adattamenti ragionevoli". Al Parini è stato scelto il day hospital multidisciplinare "perché ha facilità di accesso - aggiunge la responsabile del reparto, Cinzia Gianonatti - e punteremo a una presa in carico globale del paziente, con un progetto personalizzato diagnostico e terapeutico".
Disabili, arriva in Valle d'Aosta il modello Dama
Accoglienza medica avanzata al Day hospital del Parini