I primi nove mesi del 2022 in Valle d'Aosta hanno fatto registrare una forte crescita di denunce e arresti in materia di Codice rosso, la legge in vigore dalla seconda metà del 2019 che ha innovato e modificato la disciplina penale e processuale della violenza domestica e di genere, inasprendo inoltre le sanzioni.
In dettaglio, i fascicoli aperti per violenza sessuale sono passati da 11 nel periodo gennaio-settembre 2021 a 20 negli stessi nove mesi di quest'anno; i procedimenti iscritti per atti persecutori (stalking) da 25 a 26 e quelli per maltrattamenti in famiglia da 47 a 67.
Anche a fronte di questi dati, il pm Manlio D'Ambrosi, titolare del dipartimento 'Indagini persona e comunità familiare' della procura di Aosta, ha introdotto dal 23 settembre scorso un 'Protocollo investigativo e buone prassi per la polizia giudiziaria in materia di reati di violenza'.
L'obiettivo è di "garantire maggiori e più celere tutela per un reato di violenza" favorendo una risposta unitaria da parte dei soggetti che si occupano di Codice rosso. I contenuti sono stati illustrati a Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria e Corpo forestale della Valle d'Aosta nel corso di un incontro che si è svolto lo scorso 8 settembre.
Tre i casi prospettati: l’intervento a seguito di una denuncia della persona offesa, quello dopo una chiamata per un evento in corso e l’intervento di iniziativa, come nel caso di una lite scoperta da una pattuglia nel corso di un servizio. L’intervento dei primi operatori che intervengono assume in questo modo maggior rilievo. Dovranno essere loro a comprendere se sono di fronte a semplici liti domestiche - che dunque non sono reato -, a singoli casi di percosse, lesioni o minacce o a delle più articolate condotte di maltrattamenti o stalking, che prima emergevano perlopiù solo dopo successive indagini. Per farlo hanno a disposizione anche delle domande mirate da rivolgere alle persone offese. A seconda dei casi, potranno quindi decidere se procedere o meno con l'arresto di propria iniziativa.
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Procura introduce protocollo per maggiore e più celere tutela