Il tribunale del Riesame di Aosta ha annullato il sequestro dell'archivio di Charlie Chaplin scoperto alla frontiera con la Svizzera, al traforo del Gran San Bernardo, il 5 settembre scorso. I giudici hanno disposto la restituzione del materiale alla società proprietaria del materiale.
Storyboard e lettere - secondo gli inquirenti - hanno provenienza lecita ma, ritenendo che non vi fosse il necessario permesso per portarli all'estero, vi avevano applicato i sigilli.
La documentazione - ha accertato la procura di Aosta - appartiene a un cittadino francese legato a una società che gestisce i diritti di Charlie Chaplin ed era stata prestata alla Cineteca di Bologna per un progetto di valorizzazione dell'opera del grande artista. Si trovava a bordo di un furgoncino guidato da un dipendente della stessa Cineteca, incaricato da un suo dirigente di portarla presso un archivio di Montreux (Svizzera): entrambi erano stati indagati per l'ipotesi di aver tentato di trasferire all'estero dei beni che hanno valore culturale, storico e artistico senza averne l'autorizzazione. Ai doganieri il trasportatore aveva dichiarato spontaneamente il contenuto degli scatoloni, stimando un valore di 5 mila euro, che però secondo la procura di Aosta è inferiore a quello reale.
L'indagine, coordinata dal pm Giovanni Roteglia, non è ancora chiusa.
Dissequestrato ad Aosta l'archivio di Charlie Chaplin
Sigilli erano stati posti durante controllo a frontiera svizzera