Valle d'Aosta

Cime bianche: Cai e comitato, un affronto da presidente Cervino

"Divulgate informazioni riservate, ora pubblicare lo studio"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 10 MAR - "Una divulgazione impropria d'informazioni riservate, che costituisce un reale affronto alle prerogative del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Ci attendiamo che tale comportamento sia prontamente censurato e che non rimanga senza conseguenze. Chiediamo a questo punto che gli elaborati dello studio di fattibilità siano resi immediatamente pubblici". Così, in una nota, Piermauro Reboulaz, presidente del Cai Valle d'Aosta, e Marcello Dondeynaz, referente dell'associazione Ripartire dalle Cime Bianche, intervengono sull'articolo con cui il The Telegraph ha anticipato dettagli del contestato collegamento funiviario di Cime Bianche, riportando inoltre alcune dichiarazioni del presidente della Cervino spa, Federico Maquignaz.
    "Mentre il Consiglio regionale è in attesa di poter finalmente esaminare gli elaborati riguardanti la fattibilità del propagandato collegamento funiviario nel Vallone delle Cime Bianche, veniamo a sapere - scrivono Dondeynaz e Reboulaz - che il presidente della Società Cervino ha pensato bene di anticiparne i contenuti in un'intervista al quotidiano inglese The Telegraph dello scorso 8 marzo. Apprendiamo così: che la finalità del collegamento è di permettere a coloro che soggiornano a Zermatt di vedere la cappella di Frachey, e di fare una capatina al Bettaforca; che il collegamento proposto sarebbe costituito da due tratte dal costo di 100 milioni di euro (88 milioni di sterline); che confida nella sua realizzabilità entro i prossimi tre anni)". A Maquignaz suggeriscono di "utilizzare la nobile arte della cautela in relazione a impianti funiviari vietati dalla normativa vigente".
    (ANSA).
   

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