"Bisogna aprire le frontiere. Ci sono state 240 mila richieste di posti di lavoro, 100 mila dal settore agricolo e 140 mila da parte di altre associazioni.
"Dobbiamo metterci nelle condizioni - ha aggiunto Fosson - che se so che ci sono dei lavoratori in Tunisia, in Albania, ovunque. In Sud America ce ne sono tanti, adesso stanno arrivando molti argentini con i familiari che erano già italiani e che quindi stanno riprendendo la cittadinanza italiana. Devo poter alzare il telefono, chiamare un'agenzia dello Stato, chiedere un colloquio e farlo via Skype. Dopo dico 'lo assumo, gli mando il contratto di lavoro, tu mandami il lavoratore'.
Deve essere una cosa semplice, quella attuale è impossibile. In questo caso è questione di sopravvivenza delle nostre aziende".
In questo senso, il presidente degli albergatori ha sottolineato: "Noi prima della guerra in Valle d'Aosta abbiamo avuto una letterale invasione di veneti, che sono diventati valdostani come tutti gli altri. Subito dopo la guerra abbiamo avuto i calabresi che sono diventati valdostani come tutti gli altri. Chiunque arrivi, abbia a cuore il paese, abbia voglia di stare qui, deve essere considerato valdostano e bisogna dargliene la possibilità".
Lavoro: albergatori valdostani, bisogna aprire le frontiere
"Manca personale, colloqui via Skype e subito il contratto"