Una parte dei lavori per realizzare la pista 'Gran Becca' è stata svolta fuori dal comprensorio sciistico, ma a Zermatt e Cervinia le gare di coppa del mondo di sci alpino maschile (11-12 novembre) e femminile (18-19 novembre) si faranno. Lo ha deciso la commissione cantonale edilizia del Vallese (Svizzera), al termine degli accertamenti, svolti anche in elicottero e scattati dopo i ricorsi di associazioni ambientaliste e di due deputate elvetiche contro i lavori che erano in atto a metà ottobre.
Se "la pista inizialmente prevista dagli organizzatori si trova interamente all'interno del comprensorio sciistico", è emerso invece che un'area della "zona di partenza della gara maschile è più ampia e sconfina per diversi metri al di fuori del comprensorio sciistico, in particolare per quanto riguarda installazione di reti di sicurezza". Quindi, in una nota diffusa dai media elvetici, la commissione edilizia ha confermato il divieto di utilizzare la larghezza extra della pista situata al di fuori del comprensorio sciistico, ad eccezione delle reti di sicurezza, che "possono essere tollerate in via eccezionale" per le gare della Coppa del Mondo 2023, "in applicazione del principio di proporzionalità e vista la provvisorietà dell'evento".
E' emerso che la zona in cui sono intervenuti gli escavatori "si trova fuori dal comprensorio sciistico". E' quindi stato vietato l'uso di quest'area, che è in territorio svizzero ed era destinata in origine a consentire l'accesso alla partenza delle donne, situata in Italia. La commissione ha preso atto che questi lavori sono cessati e "non è auspicabile il ripristino dei luoghi, la neve e il ghiaccio devono essere lasciati allo stato naturale". Inoltre è in corso un "procedimento penale" che "resta riservato". Per il versante italiano, la procura di Aosta ha già avviato un'indagine.
Cdm Zermatt-Cervinia, 'pista sconfina ma le gare si faranno'
Commissione edilizia svizzera: "In corso un'inchiesta penale"