Valle d'Aosta

Don Ciotti, fermarci e riflettere di fronte agli amori malati

"Non basta che la scuola istruisca, deve anche educare"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 23 NOV - "E' necessario fermarci, interrogarci, riflettere di fronte a queste violenze che si manifestano, che si sono più sviluppate. Questi amori malati, questi amori possessivi. Dobbiamo fermarci tutti a interrogarci.
    E' un sistema che deve recuperare un'attenzione ai bisogni fondamentali delle persone. Dobbiamo accompagnare le persone, non portarle. Dobbiamo incontrare le persone e affrontare i problemi, non viceversa". Così all'ANSA don Lugi Ciotti, fondatore del gruppo Abele e di Libera, in merito al dibattito sulla prevenzione dei casi di violenza sulle donne che si è aperto dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin.
    "E' bello - ha aggiunto don Ciotti in riferimento ai tanti presidi 'Siamo tutte Giulia' organizzati in questi giorni - che i nostri ragazzi manifestino i loro 'no'. Sono loro che ci dicono con quei 'no' che dobbiamo costruire dei percorsi, dobbiamo costruire dei 'sì'. E quindi la dimensione educativa, l'educazione che parte anche dall'ascolto delle loro domande, dei loro dubbi, dei loro interrogativi: dobbiamo accompagnarli nel cammino della vita, alla conoscenza. Non basta che la scuola istruisca, deve anche educare". Don Ciotti ha partecipato al convegno 'Gli ultimi in educazione: don Milani in prospettiva', promosso ad Aosta dalla locale Associazione pedagogisti. (ANSA).
   

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