Tra il personale della dirigenza medico-veterinaria in Valle d'Aosta l'adesione allo sciopero nazionale di 24 ore del 5 dicembre "è stata di quasi il 30%, tenendo conto di coloro che avevano l'opportunità di farlo".
Così Riccardo Brachet Contul, segretario regionale Anaao Assomed.
"Di solito i medici non scioperano molto: questa percentuale denota un grave malcontento" sottolinea Brachet Contul.
"Valorizzateci di più, anche dal punto di vista economico.
Occorre intervenire sulla detassazione e sulla colpa medica.
Deve finire definitivamente l'assalto alle pensioni di medici e infermieri e dirigenti sanitari. E poi c'è il problema della competitività con la sanità privata. A volte ci chiediamo se la sanità convenzionata sia di supporto a quella pubblica o in realtà la stia danneggiando".
"L'azienda Usl - precisa Brachet Contul - è collaborativa così come l'assessorato alla Sanità, che negli ultimi anni si è dimostrato sensibile alle problematiche e, attualmente, sta cercando soluzioni condivise. Ma ci vuole più coraggio e più coerenza nelle scelte della politica nazionale e regionale". Di qui l'appello ai "parlamentari valdostani" e "ai consiglieri regionali che rappresentano partiti che sono al governo nazionale" affinché "si facciano portavoce delle nostre richieste, tenendo conto che in Valle c'è un solo ospedale pubblico e che la carenza dei medici nell'ospedale pubblico si associa alle esternalizzazioni dei servizi che stanno aumentando di mese in mese, con tutte le problematiche che ne conseguono".
Lo sciopero del 5 dicembre scorso era stato indetto anche dalle organizzazioni sindacali Cimo Fesmed e Nursing up. Tra il personale della dirigenza sanitaria non medica, professionale, tecnico ed amministrativa l'adesione - riporta l'Usl - è stata del 3,13% (2 su 71), tra il personale sanitario non medico (come gli infermieri) del 5,35% (41 su 1199). "Per quanto riguarda l'adesione della dirigenza sanitaria non medica, al netto dei precettati e assenti dal lavoro, purtroppo - lamenta Brachet Contul - l'adesione è stata molto bassa, cioè circa il 6-7%, forse segno che le criticità sono percepite e presenti a carico dei medici. Questi ultimi infatti hanno partecipato in misura significativa, tenendo conto che hanno aderito allo sciopero solo due sigle sindacali (le più rappresentative a livello nazionale e locale). Anche gli infermieri, nonostante la protesta da parte di una sola sigla, hanno partecipato attivamente con almeno il 10% dei lavoratori. Se la situazione non cambia - assicura il segretario regionale Anaao Assomed - la protesta continuerà".
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