Gli impianti di risalita sulle piste da sci di Cervinia sono stati presi di mira con un'azione di sabotaggio. A essere danneggiato, probabilmente con un flessibile, è stato il cavo in acciaio della seggiovia di Cielo alto.
La Cervino spa, società che gestisce il comprensorio, ha presentato una denuncia ai carabinieri. Si tratta della terza in pochi anni per episodi di questo tipo ai piedi della "Gran Becca". I militari sono al lavoro per risalire a un possibile identikit degli autori del gesto, oltre che al movente.
Costruita nel 1972, la seggiovia biposto di Cielo alto è in grado di trasportare oltre 1.000 persone all'ora. La stazione di partenza si trova a 2.105 metri: l'impianto consente di superare un dislivello di 369 metri e una distanza di poco più di un chilometro. Nel giorno dell'Epifania era regolarmente in funzione. Poi, nella giornata di ieri, a Cervinia tutti gli impianti sono stati chiusi a causa del vento forte in quota. Solo oggi, in vista di una riapertura parziale delle piste, il sistema di controllo ha evidenziato il problema. L
a sicurezza degli sciatori - assicura la Cervino spa - non è stata in pericolo. Prima di essere messo in esercizio, ogni impianto viene testato. Così questa mattina i tecnici hanno scoperto che una parte del cavo era stata scheggiata e la seggiovia è stata chiusa per tutto il giorno.
"Fortunatamente, grazie ai nostri protocolli di sicurezza, prima di mettere in esercizio la seggiovia, facciamo i nostri controlli, e ci siamo accorti di questo danneggiamento", dice Federico Maquignaz, amministratore delegato e presidente della Cervino spa. "Nel giro di poco tempo - aggiunge - cercheremo di sistemarla e metterla in funzione il prima possibile. Dovremo fare un'impalmatura (un congiungimento di funi metalliche, ndr) nuova".
Il cavo non è stato reciso, ma scheggiato: sono stati rovinati in particolare due dei sei trefoli, le sezioni circolari che compongono la fune d'acciaio. Un episodio, ammette Maquignaz, che sembra "simile a quelli degli anni passati". Nell'estate del 2015 a Cervinia era stato sabotato il cavo di un altro impianto, la funivia che porta a Plan Maison.
Negli stessi mesi era stata presa di mira anche una seggiovia di Valtournenche, stazione sciistica più a valle e gestita dalla stessa Cervino spa. Il modus operandi è lo stesso di oggi: probabilmente impiegando un flessibile, ignoti avevano danneggiato alcuni trefoli di acciaio che componevano le funi, per un danno di circa 180.000 euro. Entrambi gli impianti in quei giorni erano chiusi per manutenzione. In anni più recenti, nell'estate del 2022, un'azione di sabotaggio aveva riguardato dei mezzi da cantiere impiegati nella realizzazione di una pista da sci, sempre nel comprensorio di Cervinia. Due i veicoli coinvolti: su entrambi erano stati rotti i vetri, e in un caso anche colpito il pannello di controllo.
Danneggiamenti di questo tipo mettono a rischio impianti che fondano la loro ragion d'essere sulla sicurezza. Ma creano anche un danno d'immagine a una località turistica rinomata a livello internazionale.
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